Strage di Bologna, le parole di Mattarella: “L’Italia non deve dimenticare”

Pubblicato il 2 Agosto 2015 alle 11:25 Autore: Giulia Angeletti

Sono passati ben 35 anni, ma continuiamo a ricordare quel giorno come uno dei più tristi della storia recente del nostro Paese: il 2 agosto 1980, quando una bomba faceva saltare in aria l’ala ovest della stazione di Bologna uccidendo 85 persone e ferendone 200. La strage di quel giorno, consumatasi nelle ore del mattino di un giorno come questo, caldo e movimentato dalle persone che vanno e tornano dalle vacanze, è riconosciuto come uno degli ultimi atti della strategia della tensione che terrorizzò gli anni Settanta.

“L’Italia ha il dovere di non dimenticare quella strage e quelle vittime innocenti che fanno ormai parte della memoria nazionale”, così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un telegramma inviato al presidente dell’Associazione delle vittime di quella strage nel giorno del suo anniversario.

“L’attentato del 2 agosto 1980 – ha continuato Mattarella – fu il culmine sanguinoso di una strategia stragista, mirante a scardinare la democrazia e le conquiste sociali dell’Italia repubblicana. La reazione degli italiani, a partire dalla città di Bologna, fu decisa e compatta, con grande forza e dignità e rappresentò, ancora una volta, l’argine più robusto contro ogni tentativo di destabilizzazione. Dopo lunghi anni di indagini difficili, contrassegnate da reticenze e tentativi di depistaggio, la magistratura, sostenuta dall’impegno e la tenacia dell’Associazione dei familiari delle vittime, ha concluso il suo iter processuale, pronunciando una sentenza definitiva. Su quella tragica vicenda permangono però ancora angoli bui, specie per quanto riguarda mandanti ed eventuali complici. L’auspicio è che la verità possa emergere nella sua interezza: la vostra battaglia che riguarda anche l’introduzione del reato di depistaggio costituisce un’importante risorsa”.

mattarella di profilo

Nel contesto della commemorazione della strage alla stazione di Bologna è intervenuto – in rappresentanza del governo – anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti: “Il percorso non è finito ma è in atto e lo vogliamo portare in fondo. Il governo è al fianco di tutti voi che ancora soffrite per quella tragedia e per dire che con Bologna non dimentica il paese intero”. De Vincenti ha inoltre preso alcuni seri impegni con i familiari delle vittime che hanno protestato per risarcimenti, desecretazione degli atti e reato di depistaggio e ha assicurato loro che “Venerdì è stata pubblicata la circolare Inps applicativa delle disposizioni. Si avvia concretamente la liquidazione delle pensioni varate con le norme comprese nella legge di stabilità. Poi ci sono altri aspetti che devono trovare completa applicazione e che vanno sbloccati. Non voglio giustificare i ritardi, ma la norma è complessa. Tuttavia è ora di superare concretamente l’impasse. Mercoledì ho convocato una riunione coi ministeri competenti e con l’Inps per giungere a un chiarimento definitivo. L’obiettivo è l’applicazione integrale della legge”.

Anche in merito alla desecretazione degli atti relativi alla strage ha promesso il suo impegno e quello del governo: “C’è – ha detto – una lentezza nella presentazione dei documenti e una forma disordinata che ne rende difficile l’effettiva fruibilità. Giovedì ho convocato ministeri e dipartimenti che devono applicare la direttiva per chiarire questi due punti, perché nulla rimanga non desecretato e definire criteri di classificazione che consentano di presentare i documenti in modo da essere fruiti”.

Infine non potevano mancare le parole del sindaco di Bologna Virginio Merola: “La città di Bologna non mancherà mai di fare la propria parte nel cammino verso la verità e la giustizia. Ogni anno facciamo il punto su passi avanti e gli ostacoli. E’ un’occasione per ribadire la ricerca completa della verità sui mandanti che ha ferito voi e la nostra città in maniera indelebile. Ma torneremo a chiedere quello che ci aspettiamo dal governo in carica: soprattutto che ci aiutino a fare passi avanti nella ricerca della verità. Noi ogni anno testimoniamo il nostro impegno. La città silenziosamente, in modo ordinato e composto, con i fatti dice tutto quello che c’è da dire. Ci auguriamo che lo facciano anche gli altri”.

 

L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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