Elezioni in Grecia, le reazioni della sinistra italiana

Pubblicato il 21 Settembre 2015 alle 16:48 Autore: Giacomo Salvini
elezioni in Grecia tsipras esulta con braccia aperte

Stavolta la “Brigata Kalimera” non c’era. Ma Alexis Tsipras ha trionfato lo stesso. Se lo scorso 5 luglio Piazza Syntagma era stata invasa dai vari Vendola, Fassina, D’Attorre e grillini al seguito, ieri ad Atene il clima era quasi surreale. Basso profilo, pochi festeggiamenti, molta rassegnazione. Syriza ha vinto lo stesso con il 35,47% dei consensi staccando di ben otto punti (stesso scarto di gennaio) i conservatori di Neo Demokratia. Ma il dato più rilevante è stato senza dubbio il tasso di astensione: con il 45% i non votanti sono il primo partito greco, record assoluto nella storia ellenica.

 

Stasera il premier Tsipras giurerà nelle mani del Presidente della Repubblica Prokopis Pavloupolos mentre domani sarà la volta del governo, una coalizione tra Syriza (145 seggi) e i nazionalisti di Anel che hanno ottenuto il 3,7% dei voti pari a 10 seggi in Parlamento. Ma programma e operato sono noti da tempo: Tsipras sarà chiamato a rispettare punto per punto il memorandum firmato a luglio con le Istituzioni europee dopo la vittoria nel referendum anti-austerity. Stamani la portavoce della Commissione Europea Margaritis Schinas ha dichiarato che la prima revisione del programma di salvataggio della Grecia avverrà “in autunno”, ma senza specificare la data.

Elezioni in Grecia: festeggia la sinistra radicale

Intanto anche le reazioni della politica italiana, e in particolare di quella sinistra radicale che vede in Tsipras il nuovo Davide contro la Golia-Europa, sono state più contenute.

 

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi nella serata di ieri ha chiamato Tsipras per congratularsi. Fonti di palazzo Chigi hanno riferito alle agenzie di contatti costanti tra i due nei giorni precedenti al voto. Ma il premier italiano si era schierato da tempo con Angela Merkel ritenendo un errore il referendum indetto da Tsipras lo scorso 5 luglio.

 

Poi, come da prassi ben consolidata, sono sfilati in mattinata gli irriducibili sostenitori del premier greco. In primis Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e Libertà, che parla in un’intervista a Repubblica di una “vittoria della sinistra che scommette sull’Europa” e “che sfida le politiche dell’ austerity”. Secondo l’ex governatore della Puglia, Alexis Tsipras ha avuto il “merito” di aver messo su “una sinistra di governo che mantiene la rotta” e “che può riaprire la partita in Europa” grazie anche “all’ascesa di Corbyn nel Labour inglese e di Podemos in Spagna”. Sulla stessa linea anche Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: “con la vittoria di Tsipras ha vinto la sinistra alternativa a Renzi e alla Merkel, cioè al centrodestra e al centrosinistra”. “Ora – ha concluso Ferrero – bisogna dar vita rapidamente ad una sinistra unita, a partire dalle amministrative, alternativa a Renzi e a Salvini, che faccia della lotta all’ austerity e della giustizia sociale il centro della sua proposta politica”.

 

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Congratulazioni a Tsipras arrivano anche da due governatori non certo allineati alla linea del segretario Renzi: Enrico Rossi (Toscana) e Michele Emiliano (Puglia). Il primo – primo candidato ufficiale alla segreteria del partito nel 2017 – ha definito quello di Tsipras un “capolavoro politico” mentre il secondo lo attende “a braccia aperte” per “rafforzare la cooperazione” tra Grecia e Puglia.

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Elezioni in Grecia: poche le reazioni dei renziani

Dai renziani, poche battute e molto silenzio. Solo Roberto Giachetti e Paolo Gentiloni decidono di esporsi apertamente mentre i due vicesegretari del Partito Democratico – sempre molto loquaci in queste occasioni – preferiscono non commentare. Il vicepresidente della Camera cinguetta un messaggio al premier che sa molto di stoccata contro la minoranza dem: caro Matteo “meglio fare come Tsipras, andare al voto con la gauche bastian contraria che resta fuori dal Parlamento”.

 

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Il ministro degli Esteri Gentiloni invece auspica una “soluzione rapida” per la formazione di un governo guidato da un leader che – ci tiene a sottolineare – “si è preso responsabilità molto serie”.

 

L’analisi del voto greco arriva infine anche da Enrico Letta all’inizio della sua nuova avventura come Direttore della Sciences Po di Parigi. La valutazione che l’ex premier dà della vittoria di Tsipras è “chiaroscura” perché se da una parte il risultato “è una grossa attestazione di fiducia che dà forza al leader greco”, dall’altra “l’elemento negativo è la scarsa partecipazione al voto, che denota una certa sfiducia nello strumento democratico, del quale non bisogna abusare”. Quindi “la vittoria – conclude Letta- è pù di Tsipras che di Syriza”.

 

Giacomo Salvini

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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