Sindaco Milano 2016: Renzi insiste per Pisapia

Pubblicato il 2 Ottobre 2015 alle 11:07 Autore: Redazione

Sindaco Milano 2016: nelle ultime settimane, le cronache politiche hanno parlato di Milano come il possibile laboratorio di un nuovo centrodestra riunito. I problemi tuttavia non mancano, a partire dalla scelta del candidato sindaco. Infatti Paolo Del Debbio, conduttore di Quinta Colonna e unico nome che finora aveva messo d’accordo tutti, ha ribadito più volte il suo diniego. Al momento non si trovano alternative gradite sia a Salvini che a Berlusconi, pertanto, si naviga a vista.

Sindaco Milano 2016: la corsa a 3

Ma se Atene piange, Sparta non ride. La coalizione avversa presenta il problema opposto: una sovrabbondanza di candidature. A marzo, infatti, il sindaco uscente Giuliano Pisapia ha annunciato irrevocabilmente di non essere disponibile per un secondo mandato, aprendo di fatto un toto-candidature che ha visto rincorrersi una serie di nomi fino a stabilizzarsi verso una corsa a tre, almeno per il momento: l’assessore uscente Pierfrancesco Majorino, il deputato Emanuele Fiano, il consigliere provinciale Roberto Caputo. Tutti e tre iscritti al Pd, tutti e tre già da tempo in campagna elettorale per le primarie. Primarie, però, tutt’altro che certe. Matteo Renzi, infatti, è al lavoro da settimane per convincere Pisapia a tornare sui suoi passi e ricandidarsi di nuovo a sindaco.

Il problema starebbe proprio nella debolezza intrinseca degli altri pretendenti. Sia Majorino che Fiano (l’altro candidato, Caputo, appare già un outsider destinato a raccogliere percentuali minime) non avrebbero – a giudizio del presidente del Consiglio – il carisma necessario per portare avanti una campagna elettorale impegnativa, che assumerà un rilievo nazionale. E poiché gli effetti del voto milanese si ripercuoteranno anche su Palazzo Chigi, Renzi non vuole rischiare una disfatta. Soprattutto nel caso in cui dovessero riuscire a presentare una candidatura forte e unitaria dal fronte opposto. Senza contare, poi, il Movimento Cinque Stelle, che sembra stia corteggiando nientemeno che Gianluca Vago (rettore dell’Università Statale di Milano) per lo scranno più alto di Palazzo Marino.

mano sul volto ed espressione seria per il commissario dell'expo giuseppe sala

Claudio Sala, commissario di Expo

Sindaco Milano 2016: il pressing su Pisapia

Come ha scritto Monica Guerzoni sul Corriere della Sera di ieri, il pressing su Pisapia per una ricandidatura è notevolmente aumentato negli ultimi giorni, con buona parte dello stato maggiore democrat – renziani e non – fiducioso in un ripensamento da parte dell’attuale primo cittadino, protagonista della “rivoluzione arancione” che nel 2011 vide trionfare una serie di sindaci di sinistra spesso osteggiati dal Partito Democratico (lo stesso Pisapia vinse le primarie come indipendente vicino a Sel, contrapponendosi al candidato ufficiale del Pd Stefano Boeri). Certo, in quattro anni e mezzo molto è cambiato. Il modello-Milano, comunque, sembra aver retto in termini di coalizione, tanto che persino Rifondazione Comunista dovrebbe confermare la permanenza nel centrosinistra. Dunque, perché non provare a convincere Pisapia?

Mentre va avanti questa laboriosa opera di persuasione nei confronti dell’attuale sindaco, Renzi prepara il piano B: convincere il commissario di Expo Claudio Sala ad accettare la candidatura a sindaco di Milano. Quest’ultimo, però, non sembra voler farsi carico di una gravosa avventura elettorale, considerando anche il duro lavoro che lo aspetterà dopo il 31 ottobre, quando ci sarà l’esposizione universale che non pochi grattacapi ha procurato al sindaco uscente. Inoltre l’ipotesi-Sala entusiasma poco non solo i partner di coalizione, ma anche Fiano e Majorino, che continuano a insistere per le primarie come strumento di selezione democratica e “dal basso” della candidatura a sindaco. Nel caso Sala accettasse la proposta, Renzi farebbe in modo di renderlo un candidato sindaco “blindato”, annullando quindi le primarie anche in questo caso. Una prepotenza che i partner di coalizione difficilmente riuscirebbero a mandare giù, con il rischio di uno strappo che porterebbe una parte della sinistra a correre da sola.

In attesa che si sbrogli la matassa, l’unica certezza è che Milano costituirà la sfida più interessante delle elezioni amministrative 2016. Non solo per la rilevanza in termini numerici (sarà la città più popolosa tra quelle al voto), ma anche perché, in base a come andranno a formarsi le coalizioni in città, potremo cogliere interessanti spunti sull’imminente riassetto del sistema politico nazionale.

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