Sondaggio Lega Nord: gli elettori approvano che non si parli più di federalismo

Pubblicato il 6 Ottobre 2015 alle 15:16 Autore: Gianni Balduzzi
sondaggio Lega Nord, barre verdi e percentuali

Sondaggio Lega Nord: gli elettori approvano che non si parli più di federalismo

La svolta al messaggio della Lega Nord data da Salvini non era passata inosservata: dall’accento sulle posizioni “nordiste”, sull’autonomia se non sul secessionismo del Nord, che erano state le ragioni fondanti della sua nascita nella seconda metà degli anni ’80, si è passato ai temi del contrasto all’immigrazione, del recupero dell’identità anche italiana, al sovranismo contro l’Europa e l’euro.

Sondaggio Lega Nord: per il 57% il partito ha fatto bene ad abbandonare il federalismo

Non che questi temi non si fossero sovrapposti al messaggio autonomista anche in passato, in fondo già nel 2008 il successo elettorale era stato dovuto al tema dell’immigrazione, e anche prima il tema “padroni in casa nostra” si prestava a letture sia in chiave autonomista che nazionalista anti-immigrati.

Ultimamente però pare che la tematica federalista/autonomista/secessionista sia scomparsa completamente dai radar, Salvini raggiunge il 15% e oltre nei sondaggi, pescando anche al meridione, parlando di immigrazione, e anche proponendo una visione conservatrice e statalista dell’economia, si veda l’opposizione alla legge Fornero.

Ebbene Ferrari & Nasi hanno sondato l’elettorato leghista su questa strategia e bene il 57% concorda con la sua validità. Solo il 21% è nostalgico della vecchia Lega che si batteva per l‘indipendenza della Padania. Un buon 22% comunque è indeciso.

Il risultato non stupisce se pensiamo che meno di un mese fa un altro sondaggio ci diceva che la maggioranza degli elettori sarebbe favorevole allo scioglimento e alla rifondazione del partito stesso


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Sondaggio Lega Nord: gli elettori di Lega, PD e Forza Italia più a destra di 20 anni fa

Come emerge dal sondaggio di cui sopra è stato chiesto agi elettori leghisti, ma anche a quelli democratici e forzisti se si sentano di sinistra o di destra in una scala da 1 a 10, e quello che emerge è un generale spostamento a destra.

I leghisti, probabilmente per l’apporto di elettori da AN e Forza Italia anche del Sud (quelli che per esempio vedono bene l’abbandono del federalismo), sono quelli che più vanno a destra, da 5,5 a 8,1, superando Forza Italia.

Anche il partito di Berlusconi passa da 6,8 a 7,9, con uno spostamento più evidente negli ultimi 10 anni.

E persino nel PD si va da 2,5 a 3,4, anzi forse con un posizionamento ancora molto a sinistra rispetto a quello d Renzi.

Gli elettori non si sentono più di sinistra? Oppure c’è stato un ricambio, e allora gli elettori di sinistra dove sono finiti? Nel Movimento 5 Stelle forse?

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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