Elezioni Svizzera: il 18 ottobre si rinnova il Parlamento

Pubblicato il 17 Ottobre 2015 alle 14:21 Autore: Emanuele Vena
elezioni svizzera 2015

Il 18 ottobre la Svizzera torna alle urne per rinnovare il Parlamento e dare il via alla 50-esima legislatura elvetica. Il voto rinnoverà la composizione dell’Assemblea Federale, composta da 246 membri suddivisi tra Consiglio Nazionale (200 membri) e Consiglio degli Stati (46).

La struttura parlamentare della Svizzera è molto simile a quella statunitense. Una Camera – il Consiglio Nazionale – rappresenta la popolazione ed ha una composizione proporzionale a seconda della popolazione dei singoli cantoni. L’altra – il Consiglio degli Stati – è formata da 2 rappresentanti per ogni cantone (uno solo per i cosiddetti “semi-cantoni”).

Riguardo invece alle funzioni, l’Assemblea Federale della Confederazione Elvetica ricalca il modello adottato sino ad oggi – prima della recente riforma del Senato – dal Parlamento Italiano, con la cosiddetta formula del “bicameralismo perfetto“, con eguali poteri per entrambe le Camere.

Elezioni Svizzera 2015: Parlamento uscente ed ultimi sondaggi

Qui di seguito sono rappresentate due infografiche relative ai risultati della precedente tornata elettorale del 2011. Qui la ripartizione in seggi del Consiglio Nazionale

Qui invece quella del Consiglio degli Stati

Di seguito invece il trend degli ultimi sondaggi

Per quanto riguarda la formazione dell’esecutivo – il Consiglio Federale, caratteristica peculiare del governo svizzero, basato non su un presidente/premier ma su un cosiddetto “direttorio”, un esecutivo trasversale comprendente elementi dei maggiori partiti nazionali – la Svizzera si affida ad una ripartizione denominata “nuova formula magica”, per distinguerla da quella che ha contraddistinto gli esecutivi succedutisi dal 1959 al 2003.

La “formula magica” tradizionale prevedeva che i 7 membri del direttorio fossero così suddivisi: 2 seggi ciascuno per SPS (Partito Socialista), CVP (Partito Popolare Democratico) ed FDP (Liberali-Radicali), 1 per la SVP. Dal 2003 la SVP ha guadagnato un ulteriore seggio a scapito della CVP – in virtù dei nuovi equilibri elettorali nazionali che avevano sancito l’ascesa della SVP (conosciuta anche come UDC, Unione Di Centro, formazione conservatrice spostatasi progressivamente su posizioni radicali e nettamente anti immigrazione) quale primo partito del Paese – anche se la scissione del 2008 ha portato alla nascita del Partito Borghese Democratico (BDP) e al passaggio dei 2 consiglieri federali nella nuova formazione. Dal 2009, con le dimissioni di Samuel Schmid e l’avvicendamento con Ueli Maurer, SVP e BDP hanno un consigliere ciascuno. I membri dell’esecutivo vengono eletti dall’Assemblea Federale in sessione unica, dopo l’esito delle elezioni legislative.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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