Assenteismo Sanremo, gli indagati su Facebook parlavano di etica pubblica

Pubblicato il 23 Ottobre 2015 alle 17:32 Autore: Giacomo Salvini

Dopo i “furbetti del quartierino” i “furbetti del cartellino”. Ieri il Comune di Sanremo è stato messo sotto sopra dalla Guardia di Finanza che ha sigillato il Municipio “per arresti”. Sui 272 dipendenti comunali controllati dalle fiamme gialle (in totale sono 528), 196 sono indagati (cioè il 72%) e la custodia cautelare è scattata per 43 di essi (35 ai domiciliari e 8 con obbligo di firma). L’accusa è di peculato, falso e truffa ai danni dello Stato per l’uso indebito del cartellino.

Assenteismo Sanremo, l’indagine

L’operazione “Stachanov” è stata effettuata dalla Compagnia di Sanremo guidata dal Capitano Jacopo Allera ed è scattata ieri mattina intorno alle 8 quando una lunga colonna di auto della Guardia di Finanza ha circondato il Comune iniziando così le dovute perquisizioni. L’indagine – presentata nella mattinata di ieri dal Procuratore Capo di Imperia Giuseppe Geremia insieme all’aggiunto Maria Grazia Pradella e al sostituto Maria Paola Marrali – era iniziata nel 2013 dopo la denuncia dell’ex sindaco di Forza Italia Maurizio Zoccarato. Per due anni le fiamme gialle, coordinate con la Procura di Imperia, hanno visionato i filmati delle 21 videocamere di sorveglianza installate nelle diverse sedi comunali, ascoltato intercettazioni e pedinato molti dei 272 dipendenti sotto controllo.

Assenteismo Sanremo

Dall’inchiesta ne esce un quadro sconcertante. Un vero e proprio sistema fraudolento basato su favori e infrazioni regolari. Molti dei dipendenti comunali indagati si facevano timbrare il cartellino da altri colleghi, altri da mogli e figli minori, altri ancora timbravano per poi vantarsi su facebook di praticare il canottaggio durante l’orario di lavoro. La mattina il custode di Palazzo Bellevue si faceva timbrare il cartellino dalla moglie, anche lei indagata mentre in un video che sta facendo il giro del web si vede addirittura un vigile urbano recarsi a timbrare in mutande e pantofole per poi tornarsene a casa.

Nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari (Gip) Alessia Ceccardi scrive che la frode del cartellino timbrato era “una pratica assai diffusa” e “condivisa sostanzialmente dalla maggioranza dei dipendenti comunali”. Inoltre, sempre nell’ordinanza si legge di una “visione patologica dell’ufficio pubblico… di disprezzo mostrato dagli indagati per il lavoro in un momento in cui averne o prenderne uno è ragione di vita o di morte”.

Assenteismo Sanremo, gli indagati

Dei 196 indagati, oltre ai 43 raggiunti da custodia cautelare, 71 sono a piede libero e hanno ricevuto un avviso di garanzia per truffa mentre altri 82 sono colpevoli di illeciti di minor gravità. Tra gli indagati spiccano i nomi di Giuseppe Terraciano (responsabile del settore Fabbricati), il canoista Alessandro Vellani (Istruttore direttivo Arredo Urbano), il vigile urbano Alberto Muraglia, il custode Agatino Loghitano, Roberta Peluffo (responsabile del Servizio Appalti), Patrizia Lanzoni (coordinatrice degli Asili Nido) e la responsabile del Museo Civico, Loretta Marchi.

Come riporta oggi sanremonews.it, alcuni dei dipendenti comunali indagati fino a qualche giorno postavano sulla propria bacheca facebook frasi di questo tipo: “Io non mi vergogno di essere italiano, mi vergogno solo di essere rappresentato da politici condannati e corrotti che saccheggiano ogni santo giorno uno dei paesi più belli del mondo” o anche citazioni di Margherita Hack sull’etica pubblica: “Non è necessario avere una religione per avere una morale! Perché se non riesci a distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione!”.

Assenteismo Sanremo, il commento del sindaco

Intanto stamani il Comune ha riaperto nonostante il continuo lavoro delle fiamme gialle al primo piano di Palazzo Bellevue. Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri (Partito Democratico) ha detto al quotidiano locale Sanremo News: “Faremo tutto quello che ci sarà da fare ma rimane sicuramente una brutta pagina per la città. Sicuramente bisognerà fare dei ‘distinguo’ tra persona e persona, ma sarà la magistratura ad occuparsene. Ora dobbiamo solo lavorare a far ripartire la macchina comunale”. “Ho letto i verbali – ha concluso Biancheri– e ci sono avvisi di garanzia sicuramente ancora da chiarire. Saremo certamente duri con chi ha sbagliato, ma dovremo anche verificare situazioni magari create da malintesi”.

Giacomo Salvini

@salvini_giacomo

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
Tutti gli articoli di Giacomo Salvini →