Ex grillini di Alternativa Libera seguono Civati: nasce Al-Possibile

Pubblicato il 17 Novembre 2015 alle 13:45 Autore: Redazione
civati in primo piano che sorride

Gli ex grillini che lo scorso febbraio, guidati da Walter Rizzetto, confluirono in un nuovo gruppo denominato Alternativa Libera hanno deciso di fondersi col movimento di Giuseppe Civati, Possibile. La notizia la preannunciava questa mattina Monica Guerzoni del Corriere della Sera ed è stata confermata dallo stesso Civati che, insieme a Massimo Artini, a seguito della conferenza tenutasi qualche ora fa nella sala stampa di Montecitorio, hanno annunciato la nascita della nuova componente parlamentare Al-Possibile.

Guerzoni apre a Civati

Ecco stamani cosa scriveva la Guerzoni:“Uno va a destra, molto a destra. Tutti gli altri a sinistra. È la «diaspora» degli ex grillini di Alternativa libera. Se Walter Rizzetto è pronto a entrare in Fratelli d’Italia, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni, Tancredi Turco, Toni Matarrelli e, forse, anche Sebastiano Barbanti, confluiranno in una nuova componente, che nasce dalla fusione con il movimento di Pippo Civati, Possibile.«Vogliamo rappresentare elettori e partiti che non hanno volto, perché non si sentono rappresentati in Parlamento» spiega Civati, che oggi alla Camera terrà a battesimo la nuova creatura.” (Corriere della Sera)

giuseppe civati in primo piano

Infatti, mentre l’x capogruppo di Al Rizzetto si sposterà a destra, aderendo a Fratelli D’Italia, nel nuovo gruppo confluiranno Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Toni Matarrelli, Samuele Segoni, Tancredi Turco e, per Possibile – oltre Civati – Luca Pastorino, Andrea Maestri e Beatrice Brignone.

“È un’operazione parlamentare limpida, Al e Possibile collaboreranno in una componente del Gruppo Misto e vogliono rappresentare chi non è rappresentato in Parlamento”, queste le parole pronunciate durante la appena trascorsa conferenza stampa da Giuseppe Civati. “Un pò ci sentiamo così: la nostra è una storia di esclusioni, espulsioni, scissioni. In realtà – ha aggiunto – si tratta di persone che non si sono trovate rappresentate e hanno visto tradire gli impegni presi in campagna elettorale e provano a collaborare per ricostruire un dibattito parlamentare più coerente e civile”.

L'autore: Redazione

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