Anonymous contro Isis: sfida tra titani

Pubblicato il 18 Novembre 2015 alle 16:56 Autore: Irene Masala
anonymous contro isis

Anonymous contro Isis: gli hacker attivisti di Anonymous hanno dato il via a #OpParis, l’operazione annunciata all’indomani degli attacchi alla capitale francese del 13 novembre, in cui sono morte almeno 132 persone. L’obiettivo è quello di individuare e bloccare gli account affiliati allo Stato Islamico sui social media, silenziando così la voce e la propaganda on line del Califfato. La campagna è stata lanciata con la pubblicazione di un video in diverse lingue, in cui si annuncia la volontà del collettivo di hacker di smascherare i responsabili degli attentati terroristici di Parigi, così come era stato fatto dopo la strage di Charlie Hebdo con le operazioni #OpCharlieHebdo, #OpIsis e #OpIceIsis.

Anonymous contro Isis: i primi risultati di #OpParis

I legionari di Anonymous hanno oscurato 5500 account Twitter collegati allo Stato Islamico o che in qualche modo ne diffondevano e supportavano la propaganda. L’operazione verrà estesa anche ad altri social media, da Facebook a Youtube passando anche per app di messaggistica come Telegram. I profili incriminati vengono segnatali a Twitter tramite un bot che conteggia in automatico gli account che vengono sospesi o chiusi. La vendetta di Anonymous però non si ferma qui: è stata già pubblicata una prima lista con nomi e cognomi, in continuo aggiornamento, di presunti terroristi individuati all’interno della galassia dei siti internet jihadisti, accompagnata dal monito “Isis, stiamo venendo a prendervi”.

Anonymous contro Isis: l’uomo comune e il Califfato

Gli uomini del Califfato non si lasciano intimorire facilmente dalle cyber minacce e rilanciano la sfida con un messaggio su Telegram, inviato dall’account di Khilafha News, in cui gli hacker di Anonymous vengono definiti “idioti” per aver minacciato di smascherare gli affiliati dell’Isis. Vengono inoltre divulgati una serie di suggerimenti in cinque punti per non far violare gli account.

“Facciamo appello a voi. Riunitevi, mobilitatevi, difendete i nostri valori e la nostra libertà e aspettatevi una mobilitazione totale da parte nostra. Questa violenza non ci deve indebolire ma anzi deve darci la forza di riunirci e lottare insieme contro l’oscurantismo e la tirannia”. Con queste parole Anonymous lancia in rete la campagna #weneedyou, una sorta di appello per tutte quelle persone con una comune conoscenza informatica a cui si chiede di unirsi nell’operazione anti Isis. Secondo NextWeb sarebbero state pubblicate tre guide che indicano all’ ”uomo comune” come cercare, individuare e sabotare gli account di presunti jihadisti. Un’arma che potrebbe rivelarsi a doppio taglio data la complessità delle operazioni e l’ampio margine di errore in cui potrebbero incappare gli utenti inesperti o hacker improvvisati.

L'autore: Irene Masala

Specializzata in Editoria e giornalismo e appassionata di geopolitica e Medio Oriente. Negli ultimi anni ho viaggiato tra Libano, Turchia, Israele/Palestina, India e Messico grazie a diversi progetti che mi hanno permesso di conoscere da vicino le realtà socioculturali di questi Paesi così diversi tra loro. Al momento frequento il master della Business school del Sole24Ore in Giornalismo economico e politico e collaboro come editor e traduttrice per diverse testate.
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