Attentato Mali: 5 domande ed altrettante risposte sull’agguato all’Hotel Radisson Blu

Pubblicato il 21 Novembre 2015 alle 14:09 Autore: Emanuele Vena
hotel dell'attentato mali

Un nuovo attentato terroristico ha scosso il fine settimana dell’opinione pubblica internazionale. A 7 giorni dai sanguinosi eventi che hanno martoriato la capitale della Francia, un nuovo agguato è stato compiuto da parte di gruppi fondamentalisti a Bamako, la capitale del Mali, Stato dell’Africa Occidentale. Il bilancio, al momento, è di almeno 21 morti, tra cui ci sarebbero 2 attentatori.

Attentato Mali: 5 domande ed altrettante risposte

Cerchiamo di capire meglio cosa è successo, stilando un elenco di 5 domande e provando a fornire altrettante risposte sintetiche.

1. Quale è la situazione politica, economica e sociale del Mali?

Il Paese – senza sbocchi sul mare e confinante ad ovest con la Mauritania, a nord con l’Algeria, ad est con il Niger, a sud con Burkina Faso e Costa d’Avorio e a sud ovest con il Senegal – è caratterizzato da decenni di instabilità. Dopo il colpo di stato del 2012 e la guerra civile, al potere è salito il Presidente Ibrahim Boubacar Keita, eletto nel 2013 con il 77% dei voti, con l’obiettivo di costruire una repubblica moderata e stabile.

Dal punto di vista economico e sociale la situazione è ancora peggiore. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionaleelaborati dal Global Financeil Mali è al 13° posto tra gli Stati più poveri del mondo. Inoltre, il Paese rientra anche nella lista dei 39 Heavily Indebted Poor Countries (HIPC), cioè gli “Stati poveri pesantemente indebitati”, secondo i dati della Banca Mondiale.

2. Ci sono connessioni con gli attentati di Parigi?

Al momento le autorità sembrano escludere collegamenti diretti tra l’attentato al Radisson Blue Hotel in Mali e gli eventi sanguinosi della scorsa settimana in Francia. Ciò che invece accomuna le due vicende è indubbiamente la matrice islamica degli attentati, come evidenziato dalle rispettive rivendicazioni.

Inoltre, non va dimenticato che il Paese – che, dal punto di vista religioso, è a stragrade maggioranza musulmanaè stato sin dal XIX secolo una colonia della Francia, prima di ottenere l’indipendenza nel 1960. Le truppe francesi sono intervenute nel Paese anche durante il colpo di stato e la recente guerra civile, replicando nuovamente nel giugno 2014 con un’azione nel Sahel – vasta area transnazionale nell’area subsahariana, comprendente anche una porzione dello stesso Mali – per arginare l’avanzata jihadista.

attentato mali

3. Cosa è Al Mourabitoun e chi è Mokhtar Belmokhtar?

Al Mourabitoun – termine traducibile come “Le Sentinelle” – è il nome con il quale si autodefinisce un gruppo jihadista situato tra nel deserto del Sahara, nella zona occidentale del Mali. Il gruppo ha rivendicato la paternità dell’attentato di Bamako, in collaborazione con Al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM).

In particolar modo, dietro all’attacco al Radisson Blu Hotel ci sarebbe Mokhtar Belmokhtar, combattente algerino già esponente di alto livello della stessa AQIM, prima di abbandonarla per divergenze con gli altri leader. Se confermato, dunque, il collegamento potrebbe dimostrare un riavvicinamento tra lo stesso Belmokhtar e le fazioni rivali jihadiste presenti nella zona.

4. Quale è il ruolo dell’ONU nel Paese?

Le Nazioni Unite sono presenti in Mali con l’operazione MINUSMA, stabilita dal Consiglio di Sicurezza il 25 aprile 2013 – mediante la Risoluzione 2100 – ed i cui obiettivi sono stati ulteriormente specificati con la successiva Risoluzione 2164 del 25 giugno 2014. Lo scopo principale dell’operazione è di supportare il processo politico e favorire la stabilizzazione del Paese.

La difficile transizione del Paese è confermata dal World Report 2015, stilato da Human Rights Watch, che evidenzia un alto numero di attacchi effettuati da gruppi legati ad Al Qaeda contro forze governative e di peacekeeping, nonché di diffusi abusi compiuti sia da gruppi armati non governativi che dalle stesse forze di sicurezza statali.

A confermare le difficoltà dell’operazione di peacekeeping sono anche i dati forniti dalla stessa ONU, che individuano proprio nell’operazione MINUSMA quella in cui è stato registrato il più alto numero di morti tra i caschi blu dall’inizio del 2013 ad oggi, con ben 53 vittime.

5. Cosa c’entrano i cinesi e la Cina?

Tra le vittime dell’attentato all’Hotel Radisson Blu ci sarebbero – stando alle notizie diffuse – almeno 3 cittadini cinesi, dirigenti della China Railway Construction Corp, compagnia statale del Dragone. Ciò non deve stupire, vista la crescita di interesse di Pechino per gli investimenti in Africa e nello stesso Mali, che ha portato ad un aumento esponenziale della presenza di cittadini cinesi nel Continente Nero.

La stessa China Railway Construction Corp, gigante nel settore delle infrastrutture con progetti in ben 17 Paesi nel mondo, un anno fa ha stipulato un accordo con le autorità maliane per investimenti strutturali pari a circa 1.5 miliardi di dollari, confermando un giro d’affari tra Pechino e Bamako che si aggira sugli 11 miliardi di dollari.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
Tutti gli articoli di Emanuele Vena →