Elezioni Milano, Salvini “La prossima volta mi candido”

Pubblicato il 10 Dicembre 2015 alle 17:36 Autore: Redazione
comunali Milano, Matteo Salvini, salvini sulla sinistra e sullo sfondo il palco con la scritta per l'europa dei popoli

“La prossima volta mi candido io”. Con questa battuta il leader della Lega Matteo Salvini risponde a Giovanni Minoli che gli chiede conto di chi sarà il candidato del centrodestra alle prossime elezioni comunali di Milano. “Entro Capodanno” spiega il segretario del Carroccio “il candidato ci sarà. I programmi ci sono, adesso occorre il portavoce”.

Salvini e Marchini

L’altra partita cruciale che il centrodestra giocherà riguarda Roma. Qui Berlusconi ha proposto l’imprenditore Alfio Marchini. Idea bocciata in toto da Giorgia Meloni ma non da Salvini. “Non lo conosco, lo apprezzo per l’opposizione che ha fatto. lo incontrerò volentieri, ha fatto una bella opposizione”.

matteo salvini e silvio berlusconi in un collage

Salvini e Berlusconi

Il leader della Lega commenta l’indiscrezione del Fatto Quotidiano secondo cui Berlusconi avrebbe ricattato lui e la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Salvini nega tutto: “Il modo migliore per farmi incazzare, e andare da solo, è ricattarmi. Quindi se qualcuno mai l’avesse fatto, avrebbe sortito l’effetto contrario”.

Salvini e Trump

Infine una battuta sul candidato repubblicano alla presidenza Usa, Donald Trump. Salvini non nasconde la simpatia per il magnate americano: “Ad oggi sceglierei Trump di cui non condivido alcuni eccessi, evidentemente cioè: cancellare Internet mi sembra assolutamente una follia totale – chiarisce il segretario del Carroccio che aggiunge –  I Clinton li abbiamo già provati, l’epopea Clinton-Obama secondo me è un’epopea fallimentare. La politica democratica ha funzionato internamente, ma a livello internazionale, Clinton prima e Obama poi hanno fatto solo disastri. Ci hanno lasciato un’eredità difficile da sostenere. Certo, Trump sembra abbastanza effervescente, a volte alcune uscite non puoi dire… Lo diceva anche monsignor Biffi, è più facile integrare un’immigrazione di cultura cristiana cattolica rispetto a un’immigrazione islamica. Io mi accontenterei di avere regole, di controllare chi entra e chi esce in Italia”.

L'autore: Redazione

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