Banca Etruria, Ministro Maria Elena Boschi: sento un senso di colpa verso mio padre Salvini attacca: prima vergognati, poi dimettiti

Pubblicato il 11 Dicembre 2015 alle 09:44 Autore: Giuseppe Spadaro
Banca Etruria, Boschi, salva banche, il ministro per le riforme seduta al banco del governo nell'Aula di Montecitorio

Salva banche e le nefaste conseguenze per i piccoli risparmiatori: Maria Elena Boschi affronta l’argomento a viso aperto. Il padre del ministro delle riforme è stato vicepresidente di una delle banche coinvolte, Banca Etruria, ed il ministro Boschi spiega con quale stato d’animo sta affrontando questi giorni. “Sento un senso di colpa verso di lui”. “Mio padre – aggiunge il giovane ministro del Governo Renzi – è una persona perbene”.

Boschi commenta il tema in occasione della presentazione del libro di Bruno Vespa. Perché il senso di colpa? “Se mio padre è finito al centro delle cronache è perché è mio padre e mi spiace”. “Nessun favoritismo” da parte dell’esecutivo. “Il Governo ha fatto ciò che riteneva giusto e che poteva fare, non fa favoritismi personali”. “Se sento un senso di colpa è verso di lui ed un disagio verso la mia famiglia”. Il ministro Boschi si sofferma sugli aspetti familiari: “è molto solida e affronteremo questo momento rimanendo uniti”.

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Possibile misura del Governo in Legge di Stabilità

“Ovviamente – continua Boschi – ci sono due piani diversi: sul piano politico non c’è alcun disagio: il governo è intervenuto per aiutare quattro banche ed evitare che chiudessero. Ora, seppure ridimensionato, queste banche avranno un futuro. Il governo ha fatto ciò che riteneva giusto e possibile fare”. “Anche Bankitalia – continua Boschi – ha detto che ci sono responsabilità proprio dell’Europa e la Commissione europea ha replicato. Io credo che ci voglia in qualche modo la capacità di chi ci rappresenta a livello europeo di starci davvero. Sento in questi giorni tante polemiche da parte di alcuni esponenti di opposizione rispetto alla situazione attuale del nostro Paese, però quando si trattava di affrontare queste scelte in Europa che noi oggi subiamo, non erano in Parlamento ma in qualche trasmissione televisiva. Credo dunque che ci voglia la collaborazione di tutti se vogliamo avere una soluzione diversa per il nostro Paese a cominciare dal ruolo che giochiamo in Europa, che stiamo cercando di giocare in Europa”.

Salvini a Boschi: “Prima vergonati, poi dimettiti”

Banca Etruria, Boschi, salva banche, post dal profilo Facebook di Matteo Salvini contro il ministro Boschi sulla questione del salvataggio delle banche

Chiede le dimissioni del ministro Boschi il segretario federale della Lega Matteo Salvini. Commentando le parole di Maria Elena Boschi Salvini scrive sulla sua pagina Facebook: “Cara ministra, prima vergognati, poi dimettiti”.

Saviano: “Boschi si dimetta”

A prendersela con il ministro non c’è solo il leader del Carroccio ma anche lo scrittore Roberto Saviano. L’autore di Gomorra, in un lungo intervento su Il Post, chiede al ministro di dimettersi.

Perché la Banca sia fallita – dopo essere stata oggetto nei mesi scorsi di sospette speculazioni – è compito degli organi competenti accertarlo (sempre che non si applichino al caso moratorie altrove felicemente utilizzate). Ma il conflitto di interessi del Ministro Boschi è un problema politico enorme, dal quale un esponente di primissimo piano del governo del cambiamento non può sfuggire. In epoca passata abbiamo assistito a crociate sui media per molto meno, contro esponenti di terza fila del sottobosco politico di centrodestra: oggi invece pare che di certe cose non si debba o addirittura non si possa parlare. È probabile che il Ministro Boschi non risponda come se il silenzio fosse la soluzione del problema. Ma questo è un comportamento autoritario di chi si sente sicuro nel proprio ruolo poiché (per ora) le alternative non lo impensieriscono. E se il Ministro resterà al suo posto, senza chiarire, la colpa sarà principalmente nostra e di chi, temendo di dare munizioni a Grillo o a Salvini, sta tacendo o avallando scelte politiche inaccettabili.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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