Saldi invernali 2016: tutte le date e la guida all’acquisto

Pubblicato il 4 Gennaio 2016 alle 09:53 Autore: Emanuele Vena
saldi invernali 2019 ecco il calendario completo

Campania, Valle d’Aosta, Basilicata e Sicilia. Sono queste le quattro Regioni che, sabato 2 gennaio, hanno dato ufficialmente il via alla stagione dei saldi invernali 2016. Scopriamo insieme il calendario di un periodo di promozione che, secondo la Confcommercio, dovrebbe portare risultati migliori rispetto all’analoga sessione di saldi di un anno fa.

Saldi invernali 2016: le date

Nelle altre 16 regioni i saldi invernali 2016 inizieranno ufficialmente martedì 5 gennaio. Diversa caso per caso sarà invece la data di chiusura, con alcune Regioni che manterranno le promozioni in vigore per ben 60 giorni.

Sarà il Lazio a chiudere prima i battenti, il 15 febbraio, seguito dalla Liguria (18 febbraio). Chiusura al 28 febbraio invece per Veneto, Piemonte e Puglia. Il 1° marzo toccherà alle Marche ed il giorno dopo alla Basilicata, mentre il 5 sarà la volta di Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Umbria, Calabria, Molise, Toscana e Sardegna.

Il 15 marzo stop in Sicilia, mentre gli ultimi a chiudere saranno Campania e Friuli Venezia Giulia, il 31 marzo. Nessun giorno di chiusura predefinito invece per Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, Regioni nelle quali saranno i commercianti a decidere il momento più opportuno per rimuovere gli sconti.

inizio saldi invernali 2016

Saldi invernali 2016: Confcommercio ottimista

Secondo la Confcommercio, i saldi invernali 2016 potrebbero far registrare un valore complessivo di 5.4 miliardi di euro, circa 346 euro per famiglia, con un +3% rispetto al 2015. Anche la percentuale di famiglie che compreranno in proporzione dovrebbe salire, facendo registrare un +4% e passando dal 51% del 2015 al 55%.

A farla da padrone dovrebbe essere ancora una volta l’abbigliamento, seguito da calzature, accessori e biancheria intima. La prima fase dovrebbe vedere gli sconti attestarsi tra il 20 ed il 30%, superando difficilmente il 40%, per poi riscontrare promozioni più consistenti – sino al 90% – durante la seconda parte del periodo.

Altroconsumo ha spiegato a più riprese i consigli da seguire per evitare di incappare in brutte sorprese e fregature. Innanzitutto, è buona cosa confrontare il prezzo vecchio con quello ribassato – controllando la veridicità della percentuale di sconto – nonché verificare il prezzo finale alla cassa. Particolare attenzione va posta anche alle condizioni dei capi, nonché alla necessità di provarli prima dell’acquisto.

Occhio anche ai capi senza la doppia etichetta – composizione e manutenzione – nonché alla stagionalità del prodotto in saldo (che deve essere un prodotto difficilmente vendibili in altri momenti dell’anno senza subire deprezzamenti). Ricordarsi anche che la merce in saldo va venduta separatamente da quella non scontata e che presenta ugualmente una garanzia biennale, rendendo necessaria una fotocopia degli scontrini che rischiano di sbiadire nel giro di pochi mesi.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
Tutti gli articoli di Emanuele Vena →