Usa, il piano in 10 punti di Barack Obama sulle armi da fuoco

Pubblicato il 5 Gennaio 2016 alle 11:41 Autore: Giulia Angeletti
provvedimento contro la violenza provocata dalle armi da fuoco in Usa

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama alla fine ha deciso: sulla urgente e controversa questione delle armi da fuoco prenderà in mano la situazione anche senza il consenso di un Congresso nuovamente avverso a un piano di riforma – uno degli ultimi del democratico capo della Casa Bianca – che ha come obiettivo la salute e la sicurezza dei cittadini americani.

Obama ha infatti annunciato che metterà in atto – utilizzando poteri esecutivi che sono sua legittima prerogativa – un piano in 10 punti volto a dare una stretta più forte al controllo sulla vendita delle armi da fuoco, le quali hanno mietuto fin troppe vittime all’interno degli Usa perché spesso finite nelle mani sbagliate. Il punto principale a cui ruota intorno in provvedimento è infatti il potenziamento di controlli di “background” e sulla salute mentale degli acquirenti di armi.

barack obama

Armi da fuoco, i numeri delle vittime

Obama ha reso note le sconvolgenti cifre riguardanti il fenomeno delle vittime di armi da fuoco: 4 milioni è il numero di vittime americane di assalti e furti a mano armata, 30.000 il numero di vittime delle pistole ogni anno negli Usa, 20.000 quello di vittime sotto i 18 anni negli ultimi dieci anni, 20.000 quello di suicidi con armi da fuoco e, infine, 466 è il numero di agenti delle forze dell’ordine uccisi da criminali. In aggiunta a queste cifre allarmanti ce ne è un’altra sulla quale Obama sta basando l’urgenza del provvedimento stesso: il presidente ha infatti reso noto che bastano solo 3 giorni, secondo l’attuale stato della legislazione, perché un commerciante di armi possa vendere una pistola a individuo se il controllo dei precedenti non è stato completato.

Ecco i principali punti del provvedimento

Ed è proprio sui rivenditori di armi che si concentra il piano di Obama. In sostanza il provvedimento punterà a stabilire un obbligo per questi – sia che vendano le pistole online, all’interno di negozi o nelle fiere di settore – di detenere un’apposita licenza per la vendita di armi da fuoco e di applicare questi “background checks”, ossia condurre accurati controlli sugli acquirenti. Chi dovrà inasprire le verifiche sarà inoltre l’Fbi, il quale – come disposto da Obama – dovrà incrementare del 50% il personale dedicato a questi checks, quindi assumere 230 nuovi esaminatori.

Dall’altro lato, quello della prevenzione, Obama ha richiesto al Congresso un finanziamento di 500 milioni di dollari per incrementare l’accesso alle cure mentali. Il provvedimento infine coinvolge anche i dipartimenti di Difesa, Giustizia e Sicurezza Interna, chiamati a condurre e incrementare ricerche per una maggiore sicurezza delle armi da fuoco. Le misure previste, ha sostenuto il presidente Usa, “Sono pienamente nell’ambito dei miei poteri e coerenti e in linea con il secondo emendamento della Costituzione Usa, sulla libertà di portare armi”. Ad essere pienamente d’accordo con Obama c’è Hillary Clinton, mentre Donald Trump si è naturalmente espresso contro il provvedimento, annunciando che in caso di sua elezione lo annullerà.

L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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