Elezioni USA: a preferire Trump sono i male informati

Pubblicato il 14 Gennaio 2016 alle 11:01 Autore: Emanuele Vena
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Elezioni USA: a preferire Trump sono i male informati

Quale è la differenza tra un elettore scarsamente informato ed uno male informato? A spiegarlo è un’analisi condotta dalla politologa Anne Pluta sulle pagine di Fivethirtyeight, che analizza il profilo dell’elettore statunitense medio affascinato dalle idee di Donald Trump, il miliardario candidato alle primarie repubblicane per la corsa alla Casa Bianca.

Nel ricordare come le idee portate avanti durante la campagna elettorale abbiano fatto “vincere” a Trump il poco ambito premio di “bugia dell’anno” assegnato virtualmente da Politifact – che analizza la veridicità delle affermazioni dei politici statunitensi – la Pluta traccia un profilo del supporter medio del miliardario: più bianco e anziano e meno istruito dell’elettore medio repubblicano.

Elezioni USA: i supporters di Trump

Pluta ricorda uno studio del 2000 dei ricercatori dell’Università dell’Illinois, i quali avevano diviso i cittadini americani in possesso di informazioni non corrette in due grandi gruppi: i male informati e i non informati. I primi, secondo gli studiosi, tendono ad avere idee più “partigiane” e maggior fiducia nelle proprie opinioni, alle quali si aggrappano ancor più incisivamente – come evidenziato in un nuovo studio del 2010 di Brendan Nyhan e Jason Reifler – quando posti di fronte ad una realtà diversa da tali idee.

Questa tipologia di “elettore partigiano” sarebbe anche quella più propensa a partecipare al processo delle primarie, e sarebbe emblematica proprio nell’elettorato di Trump, come evidenziato dal Washington Post.

Secondo la Pluta, dunque, Trump punterebbe proprio sul mantenimento e sulla crescita di questo substrato di disinformazione, a conferma di un recente studio degli esperti Jennifer Hochschild e Katherine Levine Einstein, che evidenziano la presenza per i politici di incentivi a far sì che il cittadino resti disinformato e contemporaneamente attivo sul versante politico, preferendo investire risorse in tal senso piuttosto che nel fornire informazioni più accurate. Ecco perché, secondo la politologa, c’è da aspettarsi che i sostenitori di Trump possano continuare a sostenerlo ancora a lungo, se non sino alla fine della campagna elettorale.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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