Il Giappone ha accettato solo 27 rifugiati nel 2015

Pubblicato il 25 Gennaio 2016 alle 13:40 Autore: Guglielmo Sano
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Le autorità giapponesi, durante la giornata di venerdì, hanno reso noto che solo 27 rifugiati sono stati accolti nel 2015. In risposta al pressing dalle organizzazioni internazionali che continuano a chiedergli un maggiore impegno su questo fronte, il governo di Tokyo ha precisato come il numero delle richieste di asilo pervenutegli nel corso dell’anno appena terminato abbia raggiunto quota 7.856 (la Germania ne ha ricevute oltre un milione). Non servono particolari calcoli: è stato respinto oltre il 99% delle domande.

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Grafica elaborata da Atlas in collaborazione con Quartz su dati del Ministero della Giustizia giapponese

Il Giappone ha accettato solo 27 rifugiati nel 2015

Il numero delle richieste d’asilo è in costante crescita da 5 anni, stando ai dati del ministero della Giustizia. Nel 2015, all’indirizzo dell’Ufficio per l’Immigrazione nipponico sono pervenute domande di cittadini provenienti da 69 paesi diversi: 1.768 erano nepalesi, 969 indonesiani, 926 turchi, poco più di 800 i birmani.

Secondo quanto ammesso dal ministero giapponese solo 3 delle 5 domande pervenute da cittadini siriani sono state accolte. Un’inezia, se si pensa ai 4 milioni di persone in fuga dal dilaniato paese mediorientale. Sempre dal ministero, si è resa nota l’approvazione delle richieste d’asilo presentate da 6 afghani, tre etiopi e tre cittadini dello Sri Lanka. Un vero è proprio “balzo” in avanti rispetto agli 11 status di rifugiato concessi nel 2014 (quando le richieste ricevute arrivarono a quota 5mila) e ai 6 del 2013.

Inoltre, riferisce sempre il ministero, il Giappone ha rilasciato 79 permessi di residenza temporanea per motivi non strettamente umanitari. Stando ai dati dell’Agenzia Onu per i Rifugiati sono 2419 i profughi attualmente “reinsediati” sul suolo giapponese.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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