Primarie Milano, a sinistra del PD non ci stanno: in arrivo la candidatura di Civati?

Pubblicato il 8 Febbraio 2016 alle 11:51 Autore: Ilaria Porrone
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Primarie Milano, a sinistra del PD rispolverano Civati?

Milano, Giuseppe Sala vince le primarie: con il 42,2% delle preferenze, l’ex manager di Expo stacca Francesca Balzani (33,9%), Pierfrancesco Majorino si ferma al 23%. Una vittoria che certo non provocherà reazioni all’interno della sinistra del partito. Non che le primarie impegnino chi vi ha partecipato a sostenere il vincitore, ma in questo caso questa condizione non appare così scontata.

Gli occhi sono puntati soprattutto su Sel: il partito di Nichi Vendola ha partecipato alla consultazione con non poche contraddizioni interne e senza un candidato. La maggioranza era con l’ex vice di Giuliano Pisapia, Francesca Balzani. Gli elettori hanno scelto però Beppe Sala, regole e correttezza vorrebbero che Sel rispettasse l’esito sostenendo il candidato, anche se l’esito potrebbe essere diverso. Nicola Frantoianni, coordinatore nazionale di Sel, non esclude un cambio di rotta: “Mi pare evidente che si è chiusa una stagione. Sala non è adeguato a dare continuità” – sulla possibilità di non votare con il PD: “Si discuterà sul da farsi. E non da soli”.

Nicola Frantoianni

Primarie Milano, a sinistra del PD rispolverano Civati?

Una situazione ancora in via di definizione, che potrebbe portare anche ad una candidatura alternativa da opporre a Sala. E un nome ci sarebbe già, quello di Giuseppe Civati. Il leader di Possibile non esclude la sua candidatura, anche se ammette: “La vittoria di Sala, che è la sconfitta di Pisapia, era telefonata” – e ora “Ci occuperemo noi dei delusi del Pd, noi di Possibile, le forze socialiste e di Rifondazione. Stiamo valutando le candidature”. Su sua possibile candidatura, Civati dichiara: “Non credo, non l’ho messo in conto. Forse a maggio sarebbe stato meglio, ma così è più complicato”. Una candidatura che potrebbe arrivare anche senza l’ok di Sel.

Il movimento Possibile ha immediatamente fatto sapere con una nota di essere pronto a organizzarsi contro Sala: “il centrosinistra milanese era già finito a marzo 2015, quando Pisapia annunciò di non volersi ricandidare a sindaco” – e “se il partito nazione irrompe a liquidare il modello Milano e di arancione non resta più niente,” Possibile “apre ad una «proposta unitaria della sinistra riformista radicale”.

Primarie Milano, minoranza Pd: “rispettare il risultato”

Se alla sinistra del Pd la candidatura di Sala potrebbe portare anche a un nome alternativo, neanche la minoranza dei democratici sembra soddisfatta dell’esito delle primarie. Uno dei primi a commentare è Miguel Gotor: “bisogna rispettare il risultato” – anche se Sala: “è l’espressione del «partito della nazione in salsa milanese e ha già dato prova di sospette interlocuzioni con Cl e Ncd”.

Critiche anche a Pisapia: “c’è stato un deficit di direzione politica” i due candidati, Balzani e Majorino, si sarebbero annullati, disperdendo i voti della sinistra e consegnado la vittoria a Sala. Anche Gianni Cuperlo è fermo: “non sostenere Sala metterebbe in discussione il significato delle primarie. Sel? Mi stupirebbe molto se decidesse di candidare altri”.

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
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