Comunali Roma, Bertolaso e quella frase sui rom che non piace al centrodestra

Pubblicato il 16 Febbraio 2016 alle 13:08 Autore: Andrea Turco
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Comunali Roma, Bertolaso e quella frase sui rom che non piace al centrodestra

A Salvini devono essersi drizzati i capelli quando, a Radio Capital, il neo candidato del centrodestra Guido Bertolaso ha pronunciato le seguenti parole: “Io mi metto sempre dalla parte dei più deboli e i rom sono una categoria che è stata vessata e penalizzata”. Niente ruspe, quindi: “No, userei più diplomazia, più tatto, più cautela”. Apriti cielo

“Chi vuole correre in alleanza con Noi con Salvini e non condivide le nostre politiche sulla sicurezza, sul contrasto alla illegalità, sulla lotta contro il degrado e sulla chiusura di tutti i campi rom abusivi, cambi strada perchè ha sbagliato compagni di viaggio”, ha tuonato Barbara Saltamartini, vicepresidente dei deputati della Lega-Noi con Salvini.

Lista Marchini: “Bertolaso ha bisogno di un Tso obbligatorio”

Anche dalla Lista Marchini sono piovute critiche: “La sua frase sui nomadi? Mi sembra un messaggio in codice molto grave a quelle cooperative che sui nomadi hanno banchettato per anni – spiega a Radio Cusano Campus, Alessandro Onorato – Attorno alla tematica rom la vicenda mafia capitale ci deve aver insegnato qualcosa. Io so che il PD sui nomadi ci ha fatto una fortuna, anche in chiave elettorale. Per uno Bertolaso che dichiara che con i rom servono più diplomazia, più tatto e più cautela propongo il TSO obbligatorio“.

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L’impatto di Bertolaso in politica non è stato quello sperato da Berlusconi. E non è bastato nemmeno sventolare la propria virilità (“Per governare Roma non bastano entusiasmo e soldi. Io invece ho gli attributi, dico anche purtroppo, me li sono dovuti costruire sul campo, alla luce dei mestieri che ho fatto”) a far cambiare idea ai critici dell’ex capo della Protezione Civile.

Sgarbi: “Bertolaso non vincerà mai”

Vittorio Sgarbi è stato particolarmente duro nei confronti del candidato di centrodestra: “Bertolaso sindaco di Roma? E’ un’idea per non preoccuparsi troppo della questione. Una volta che hai detto il nome di Bertolaso puoi partire e andare in vacanza, tanto non vincerà mai. Lo sconsiglio di fare campagna elettorale. L’unica soluzione che avevano era quella di appoggiare Marchini, approfittando del bagaglio di voti soltanto suoi che può vantare. Non lo hanno voluto candidare, così non gli resta che perdere, è inutile anche affaticarsi”.

Taverna (M5S): “C’è un complotto anti Cinque Stelle”

Paola Taverna, intervenuta a Radio Cusano Campus, addirittura vede dietro la candidatura di Guido Bertolaso, un “complotto” per far vincere loro, il M5S: “E’ incredibile riuscire a proporre per i romani un candidato del genere. Ho pensato che potrebbe essere in corso un complotto per far vincere il Movimento Cinque Stelle a Roma. La scelta di Bertolaso mi ha lasciato perplessa tanto quanto quella di Giachetti. Diciamocelo chiaramente, questi stanno mettendo in campo dei nomi perché non vogliono vincere Roma, si sono già fatti i loro conti. Al governo rimane Renzi, alla Regione Zingaretti che stiamo vedendo come sta operando, a livello economico Roma dipende da stanziamenti regionali e stanziamenti statali, ora vogliono metterci il Cinque Stelle, per togliergli i fondi e fargli fare brutta figura”.

Spaccatura in Fratelli d’Italia

La candidatura dell’ex capo della Protezione Civile non piace a destra. Ventuno dirigenti di Fratelli d’Italia hanno inviato una lettera alla presidente  Giorgia Meloni nella quale dichiarano di non sentirsi vincolati ad appoggiare Guido Bertolaso, il candidato imposto da Berlusconi e Salvini. “Come dirigenti di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, componenti dell’Assemblea e della Direzione nazionale, non possiamo non far sentire la nostra voce di fronte all’incredibile procedura con cui sono stati scelti i candidati sindaci del centrodestra in tutte le città e in particolare a Roma. Ancora una volta, invece di utilizzare lo strumento delle primarie, ci si è rassegnati alla logica dei compromessi di vertice tra tre leader chiusi in una stanza. Questa decisione è stata assunta senza nessuna convocazione della Direzione nazionale del nostro partito che, secondo quanto previsto all’art. 13 dello Statuto, ha il potere di scegliere e ratificare i candidati sindaci”. Per loro l’unica candidatura sostenibile è quella di Francesco Storace, leader de La Destra.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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