Le regioni più ricche d’Europa, oggi e nel 2000, come l’Italia si è impoverita – infografiche

Pubblicato il 14 Marzo 2016 alle 17:30 Autore: Gianni Balduzzi
Regioni più ricche, mappa dell'Italia

Le regioni più ricche d’Europa, oggi e nel 2000, come l’Italia si è impoverita – infografiche

L’Europa, vista come comunità di diversi popoli che convivono seguendo comunque destini non sempre convergenti, è un interessante campo di confronti per capire come nel tempo cambiano le differenze e le categorie, per esempio quelle di ricchi e poveri.

E il modo migliore è analizzare non tanto i Paesi, quanto le regioni, per avere uno sguardo più dettagliato

Regioni più ricche, città-regioni e capitali, con l’eccezione italiana e tedesca – infografiche

Facendo una classifica delle regioni europee con reddito pro-capite più alto nel 2014, su base Eurostat, appare evidente come siano le regioni più piccole, contenenti una metropoli, quelle più prosperose, e in particolare quelle con una capitale, in cui è concentrata la sede dei governi e delle multinazionali. E’ il caso delle regioni di Amburgo, di Parigi, di Londra, di Madrid, di Bruxelles, anche se, forse un po’ artificialmente per la presenza di società off-shore il primo posto con ben 127 mila€ pro-capite, va a Lussemburgo.

Il Lazio e la regione di Berlino non compaiono ai primi posti. La Germania e l’Italia sono eccezioni in Europa in questo senso: le capitali non sono le aree più ricche e sono Paesi comunque multicentrici in cui le leve dell’economia stanno altrove rispetto alla capitale amministrativa.

Agli ultimi posti le regioni bulgare e rumene, con 10 mila€ procapite, in realtà non molto meno della regione italiana più misera, la Calabria, che con 16100€ risulta avere lo stesso reddito medio della Croazia e comunque uno inferiore a quello di Polonia, Ungheria, Paesi Baltici

Regioni più ricche, dal 2000 ad oggi quelle italiane cresciute meno in Europa – infografiche

Forse più interessante è osservare come dal 2000, dopo un periodo di crescita e poi una crisi economica devastante risultano le regioni più o meno cresciute, e qui arrivano le dolenti note per l’Italia.

Agli ultimi posti per crescita oltre a quelle greche vi sono le regioni italiane, l’Umbria è l’ultima, essendo cresciuta solo del 4,8%, dopo la regione francese della Franche Comte, e poi il Piemonte e la Campania, sotto il 10%.

Le regioni rumene, Bucarest in testa quelle che hanno accresciuto maggiormente il proprio reddito, anche del 200%.

Segno di una convergenza, l’obiettivo in fondo della UE, ma che avviene solo in parte, visto che a crescere meno non sono le aree già più ricche, ma quelle che come le regioni italiane erano già a metà classifica e ora stanno scivolando sotto

Questo è particolarmente evidente se prendiamo le regioni italiane e osserviamo come dal 2000, fatta 100 la media europea, il loro reddito si è ridotto. Si vedrà un progressivo impallidimento del colore. La Lombardia era a 155 della media, ora a 126, Abruzzo, Marche e Umbria sono scese sotto il 100, andando sotto la media europea. Il Piemonte è esattamente a 100, essendo tra le regioni più impoverite.

Il Sud si è allontanato ancora di più dal resto del continente

Una analoga mappa relativa alla Germania, invece, mostra come in 14 anni ci siano stati pochi cambianti, se non un arricchimento rispetto alla media, soprattutto nell’Est, nel Brandenburgo, a Berlino, ecc, dove il processo di convergenza ha funzionato bene. Solo la Sassonia rimane sotto quota 100, ma ha avuto un notevole miglioramento

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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