Pannella: quale destino per i radicali?

Pubblicato il 21 Maggio 2016 alle 16:01 Autore: Redazione
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Pannella: chi raccoglierà il capitale politico ed economico del leader recentemente scomparso? Gli eredi sono tanti e ancora non si sa in quali mani finiranno le due creature più care a Marco Pannella: il partito e la radio. Dal 1998 le varie incarnazioni delle liste radicali si sono cristallizzate nel “Partito Radicale Non violento Transnazionale” – ricorda Giuseppe Alberto Falci su La Stampa – in esso si possono distinguere 5 soggetti ossia i Radicali Italiani, l’Associazione Luca Coscioni, Non c’è pace senza giustizia, Nessuno tocchi Caino, e l’esperantista ERA (Esperanto Radikala Asocio). Queste associazioni non ricevono soldi dal Prntt, poiché questo non eroga finanziamenti.

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Pannella: quale destino per i radicali?

La vera “cassaforte” dei radicali è l’associazione “Lista Marco Pannella” che controlla la Torre Argentina spa, titolare della sede del partito, e il Centro di produzione spa che controlla Radio Radicale. Se quest’ultima ha sempre chiuso i conti in pareggio la sede del partito è sotto ipoteca.

Ora, negli ultimi mesi i giovani del partito, che fanno riferimento ad Emma Bonino, hanno chiesto di gestire insieme tale “cassaforte”. Tuttavia, i “pannelliani”, cioè i vertici del ” Centro di produzione spa” Maurizio Turco, Rita Bernardini, Aurelio Candido e Laura Arconti, stanno tentando di resistere all’assedio: “Una cosa è Emma, è un’altra sono i suoi seguaci” avrebbero risposto. Lo strappo sembra definitivo.

D’altronde, la Bonino si è andata progressivamente allontanando da Torre Argentina e ormai non partecipa più alle campagne radicali. Il partito di per sé non sta affrontando un buon momento. La tessera costa 200 euro: sono solo 650 gli iscritti, nel 2015 erano 900. Da tessere e donazioni si raccolgono circa 250mila euro: una cifra talmente bassa che ha costretto Turco a licenziare gli ultimi 16 dipendenti della fondazione.

Le uniche fonti di sostentamento rimangono ad oggi, il 5xmille all’Associazione Luca Coscioni e, naturalmente, la radio, il cui destino appare sempre più appeso a un filo adesso che Pannella non c’è più. “Non esiste un altro Marco – rilevano con amarezza da Torre Argentina – se non cesserà la deriva libica e se non si metteranno da parte sentimenti e risentimenti rischiamo di fare la fine della Dc di Pino Pizza”.

L'autore: Redazione

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