La mappa degli assunti in scienza e tecnologia in Europa, brutte notizie per l’Italia

Pubblicato il 30 Maggio 2016 alle 15:11 Autore: Gianni Balduzzi
assunti in scienza e tecnologia, mappa dell'Europa

La mappa degli assunti in scienza e tecnologia in Europa, brutte notizie per l’Italia 

Tra le mappe più interessanti sull’Europa che è possibile osservare e analizzare vi è quella sulle differenze tra i Paesi sul tema del lavoro. Sappiamo già quanta distanza ci sia tra le aree dell’Unione Europa in termini di reddito, ma naturalmente collegate a queste sono le differenze in termine di occupazione.

E soprattutto l’occupazione di qualità maggiore, quella nel settore della ricerca, della scienza e nella tecnologia, che sia nei reparti ricerca & sviluppo delle multinazionali, piuttosto che nelle università.

E proprio qui l’Europa appare proprio divisa.

Assunti in scienza e tecnologia, Parigi, Londra, Scandinavia, sud della Germania sugli scudi

Vividmaps ha riportato una mappa basata su dati Eurostat del 2014 che mostra la percentuale di assunti sul totale degli occupati che lavorano in questa branchia variegata, ma dal carattere ben chiaro, essendo legata in generale all’innovazione.

Non ci stupiamo di vedere tra le aree con più assunti nel settore gran parte della Scandinavia, con più del 25% di lavoratori, il Sud della Germania e la Svizzera, dove vi sono multinazionali che investono tantissimo nella ricerca, sia nel settore farmaceutico che meccanico, informatico e automobilistico, ma anche nella aree di Londra e Parigi, che spiccano sui dintorni anche per la presenza di università e centri di ricerca.

Decisamente sotto la media, sotto il 19% e spesso anche sotto il 15% il Sud ed Est Europa.

Romania, Sud Italia, Spagna (con l’eccezione di Madrid), Grecia, Croazia, le stesse aree che soffrono un deficit di produttività, e che negli anni passati hanno più sofferto la crisi, guarda caso.

La mappa infatti è simile a quelle sul reddito pro capite nel continente, anche se con alcune eccezioni, come l’Irlanda che evidentemente deve la propria ricchezza all’attrazione verso gli headquarters di multinazionali che al contenuto tecnologico della propria economia, ma soprattutto come il Centro-Nord Italia, con un reddito superiore alla medi europea, ma con meno assunti in scienza e tecnologia del resto d’Europa.

Un segnale d’allarme molto forte, un sintomo di declino.

 

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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