Terremoto 24 agosto 2016, il piano per la prevenzione che non c’è

Pubblicato il 25 Agosto 2016 alle 17:06 Autore: Redazione
Terremoto 24 agosto 2016-piano prevenzione

Terremoto 24 agosto 2016, il piano per la prevenzione che non c’è

Prevenire è meglio che curare dice un famoso detto. E si risparmia (soldi ma soprattutto vite), aggiungiamo noi. Il devastante sisma che ha colpito il Centro Italia seminando morte e distruzione ha riportato a galla un problema che il nostro Paese si trascina da decenni: la prevenzione del territorio.

In un territorio ad alto rischio sismico come l’Italia un piano simile dovrebbe essere già attivo da tempo. Così non è. Stando a quanto riporta Il Corriere della Sera, “il 70% delle costruzioni, in Italia, non rispetta le regole antisismiche. O meglio, non è progettato per resistere alla scossa di riferimento, quella che può tornare in media ogni 475 anni”. In più “non c’è una regola unica per tutto il territorio nazionale: la forza del terremoto di riferimento varia di chilometro in chilometro. Il punto è che devono essere costruiti in modo da resistere a questa scossa solo gli edifici nuovi. Per quelli esistenti non c’è alcun obbligo”.

Terremoto 24 agosto 2016, il governo studia un piano di prevenzione

“Un Piano di prevenzione da 4 miliardi l’anno per 20 anni, 2 miliardi per l’idrogeologico e 2 per l’antisismico: questo serve” ha detto al Sole 24 Ore, Mauro Grassi, coordinatore della task force per gli interventi antidissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio. “Un piano di investimenti di queste dimensioni, che tenga conto anche di interventi privati incentivati nel settore sismico, è l’unico modo per affrontare il problema superando le difficoltà attuali di finanziamenti scarsi e poco selettivi. In dieci anni – spiega ancora Grassi – si vedrebbero finalmente seri passi avanti, magari introducendo anche quelle forme di assicurazione sugli eventi calamitosi di cui spesso si è parlato; in venti renderemmo il Paese più sicuro e cominceremmo a ridurre sensibilmente quella tassa sulle emergenze che comunque ci costa almeno 5 miliardi l’anno”.

Secondo Ermete Relacci, Presidente della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, l’Italia necessita “di politiche di prevenzione e non solo di singole misure”. L’idea è di portare e far votare in Commissione, “una risoluzione che rilanci con la prossima legge di bilancio l’ecobonus del 65% allargato ai lavori di prevenzione antisismica. ‘Bisogna superare gli attuali limiti di quell’incentivo: va esteso dalla singola unità immobiliare all’intero edificio, va esteso al mondo produttivo e alle pubbliche amministrazioni, bisogna rendere convenienti interventi strutturali e di lungo periodo che superino la logica dei lavori anno per anno, utile per cambiare i serramenti ma non certo per lavori impegnativi come questi”.

Terremoto 24 agosto 2016, il caso di Norcia

L’esempio da cui ripartire è Norcia, comune in provincia di Perugia distante pochi chilometri dagli altri centri rasi al suolo A Norcia ieri non ci sono stati nè morti nè feriti. Questo grazie ad una ricostruzione attenta alle norme antisismiche, avvenuta dopo il violento terremoto del 1979.

 

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