Crescita del PIL e conti pubblici, come ci comportiamo noi e l’Europa? – infografiche

Pubblicato il 21 Settembre 2016 alle 16:42 Autore: Gianni Balduzzi
conti pubblici, grafico con linee blu per l'Italia

Crescita del PIL e conti pubblici, come ci comportiamo noi e l’Europa? – infografiche

Infografiche non scontate questa settimana, abbiamo incrociato i dati della crescita degli ultimi anni e del saldo primario, ovvero la differenza tra entrate e uscite rispetto al PIL, per vedere come si comportano i Paesi davanti a determinate situazioni economiche, se provano a risparmiare, o spendono in deficit, o applicano austerità.

E’ interessante vedere la differenza tra Italia e gli altri principali Paesi, Francia, Germania, Spagna

Crescita del PIL e conti pubblici, Italia e Francia i meno disciplinati – infografiche

Osserviamo come i vari Paesi nel coro degli anni hanno cambiato la loro posizione sullo scacchiere della crescita e dei saldi di bilancio.

Se si va da un anno all’altro in alto a destra vuol dire che aumenta il ritmo di crescita e anche il saldo primario, è la situazione ottimale, ed è accaduto in Italia solo nel 1997, 2000, 2006, e 2010, anche se negli ultimi casi su livelli più bassi, soprattutto di saldo primario. Non si è più raggiunto il record di risanamento della fine degli anni ’90.

E d’altronde non a caso siamo il Paese con la crescita più bassa negli ultimi 20 anni

Già in Francia è accaduto più spesso, nel 1997, 1998, 2000, 2004, 2006, 2010, 2013, 2015, ma anche qui non siamo ancora tornati dopo l’enorme peggioramento della crisi alle cifre di 15-16 anni fa.

Poi vi è il caso in cui vi è crescita del ritmo del PIL ma a spese della disciplina di bilancio, il saldo primario scende, è molto raro, e si è verificato, guarda caso, solo in Italia, nel 2004, 2013, 2014.

Crescita del PIL e conti pubblici, i numeri sono meglio di 20 anni fa – infografiche

E’ l’esatto opposto dell’austerità, che invece vede un calo del PIL accompagnato da un miglioramento dei conti pubblici, e quindi del saldo primario. Nel nostro Paese si è verificato nel 1996, 2007, 2011, 2012.

In Spagna, nonostante la maggiore austerità, si trova solo il 2011 come esempio di questa particolare combinazione, perchè in realtà vi sono stati più anni di crescita, assieme al miglioramento dei conti, il 2014 e 2015 per esempio, sono un grande esempio di quella che alcuni chiamano “austerità espansiva”, gli anni tra il 1996 e il 2000, quelli tra il 2003 e il 2006.

Già in Germania vi sono più anni di austerità negativa, il 2011, 2012, e poi il 2005 e il 2007.

Ma la combinazione peggiore è quella della recessione più brutta, quella che vede insieme calo del ritmo di crescita del PIL, spesso negativo, e del saldo primario.

L’Italia l’ha vissuto nel 2001, 2002, 2003, 2005, e naturalmente nel 2008 e 2009.

La Spagna solo dal 2007 al 2009, ma con un’enorme perdita in entrambe le grandezze.

Francia e Germania sia a inizio anni 2000 che nel 2008 e 2009 ma nel caso della seconda si è sempre mantenuta nel range di un peggioramento molto limitato nel campo dei conti pubblici, tanto che oggi è l’unico grande Paese che pò vantare un ambito pareggio di bilancio.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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