Summit Bratislava: l’ottimismo Ue e il rifiuto di Renzi

Pubblicato il 17 Settembre 2016 alle 11:03 Autore: Federica Albano

Summit Bratislava: l’ottimismo Ue e il rifiuto di Renzi

Quello di ieri a Bratislava doveva essere un vertice “pacifico”, il primo all’indomani della Brexit. Un summit per parlare di crescita, occupazione, immigrazione, abbattimento della burocrazia comunitaria e apertura verso i Balcani. Le parole del premier Renzi però sono state durissime: “La Germania non rispetta le regole sul surplus commerciale. Senza politiche su economia e immigrazione, l’Europa rischia molto”.

Summit Bratislava: un precario equilibrio

“Non posso fare una conferenza stampa congiunta con Merkel e Hollande” spiega Renzi “se non condivido le loro conclusioni su economia e immigrazione. Non è polemica, l’Italia non la pensa allo stesso modo degli altri”. Una posizione estremamente netta quella del Premier a cui ha risposto la Merkel, invitandolo alla coesione, elemento indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi comunitari. Germania e Francia d’altro canto assicurano che lavoreranno nei prossimi mesi per far sì che la road map stabilita in temi di difesa, sicurezza ed economia abbia successo.

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Summit Bratislava: il problema immigrazione

Ciò che però sembra stare alla base di questa divergenza di opinioni è la questione dell’immigrazione. Per Renzi il vertice di Malta è rimasto fine a se stesso: “Non è che si può pensare che risolto il problema della Turchia si è risolto il problema. Sui migranti vogliamo vedere i fatti. O l’Unione Europea fa gli accordi con i Paesi africani, o li facciamo da soli. Secondo noi sarebbe molto meglio che fosse l’Europa a intervenire ma se l’Ue decide che questa non è la priorità, occorre intervenire noi”.

Il risultato di Ventotene, sembra quindi un ricordo lontano.

Summit Bratislava: la difesa europea

“La difesa europea è la sfida per l’Europa che deve essere capace di proteggersi da sola perché non c’è continente, non c’è unione se non può difendersi da sola”. E’ il numero uno dell’Eliseo, François Hollande, a parlare sempre più intenzionato a trovare un terreno comune di azione in termini di sicurezza nazionale e internazionale. Proprio la sicurezza territoriale è stato uno dei punti focali del summit secondo lo stesso Donald Tusk, presidente del consiglio europeo: “Sono sicuro che dobbiamo assicurare i nostri concittadini, qui a Bratislava e alla fine del summit, che abbiamo imparato la lezione della Brexit e che sapremo riportare stabilità, sicurezza e protezione”.

Nonostante quindi il dietro front di Renzi le premesse per il raggiungimento degli obiettivi sembrano esserci. Solo dopo il vertice di marzo a Roma potremo davvero sapere se ci si può credere.