Referendum Costituzionale, in Forza Italia c’è chi vota Sì: i nomi

Pubblicato il 21 Novembre 2016 alle 11:03 Autore: Andrea Turco
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Referendum Costituzionale, in Forza Italia c’è chi vota Sì: i nomi

Nonostante le dichiarazioni di facciata di Silvio Berlusconi, una buona parte di Forza Italia sarebbe intenzionata a votare Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. A rivelarlo è il senatore azzurro Franco Carraro in un colloquio con La Stampa.

A Palazzo Madama, infatti, esiste una «fronda» di senatori berlusconiani pronti a votare Si il prossimo 4 dicembre per «evitare che si torni al clima del novembre del 2011 quando i mercati sfiduciarono Berlusconi». Tre, quattro, cinque, qualcuno arriva a sostenere che la «fronda» possa anche sfiorare quota 10. «Sono quelli vicini a Gianni Letta», mette a verbale un azzurro in un Salone Garibaldi deserto. Assicurano che nella lista dei tentati dal Si ci sarebbero il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, Sante Zuffade, Bruno Alicata e Francesco Giro. Quest’ultimo lo esclude categoricamente: «Voterò No perché questa riforma non è sufficiente». Ma Giro finisce nella lista dei «tentati dal Si» perché, sottolineano i beni informati, «è uno degli uomini più vicini a Stefano Parisi».  E anche se a Montecitorio gli equilibri sono differenti, in Transatlantico corre voce che più di un parlamentare sia intenzionato ad optare per il Si. La paura è che «all’indomani di una vittoria del No ci ritroviamo con elezioni anticipate e senza un seggio». Dunque, meglio spingere la legislatura fino al 2018, al giorno della scadenza naturale. Poi si vedrà.

In Forza Italia manca una rotta. I repentini cambi di umore di Silvio Berlusconi non aiutano il partito a mantenere una linea politica definitiva. Prima l’endorsement a Matteo Renzi (“è l’unico leader presente in Italia”), poi la defenestrazione di Stefano Parisi, infine il ritorno sui propri passi (“Il premier non è il mio erede, resterò in campo io stesso senza rottamare nessuno”).

Referendum costituzionale, cosa dicono i sondaggi

Un tourbillon di dichiarazioni e smentite che hanno fatto girare la testa a più di un parlamentare. E non solo. Anche gli elettori di Forza Italia appaiono disorientati. E i sondaggi lo evidenziano. Il partito oscilla da un massimo del 13% ad un minimo del 9%. E’ ondivago, come i pensieri dell’ex premier.

Stefano Parisi, ieri ospite della trasmissione “Faccia a Faccia” di Giovanni Minoli, lo ha detto chiaro e tondo: “Se andiamo dietro alle ruspe e non alle proposte serie regaliamo il paese alla lotta tra Renzi e Grillo”.

Vincere il 4 dicembre infatti, potrebbe non bastare a Forza Italia per rimanere a galla. Molti amministratori locali lo hanno già capito. “Amministratori di FI, elettori, persone che votavano di là e ora vogliono solo avere un’altra strada, un’altra speranza, vengono ai miei incontri” chiosa Parisi.

Nel segreto delle urne il popolo azzurro, o quel che ne rimane, potrebbe riservare una brutta sorpresa per Berlusconi

 

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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