Crisi di governo, Mattarella: da domani, ronda di consultazioni al Quirinale

Pubblicato il 7 Dicembre 2016 alle 11:06 Autore: Alessandro Faggiano
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Crisi di governo, Mattarella: da domani, comincia ronda di consultazioni al Quirinale

Dopo l’approvazione della legge di bilancio – che sembra si realizzerà in tempi brevissimi, già nella giornata di oggi – Renzi rassegnerà ufficialmente le dimissioni. Da domani, Mattarella potrebbe cominciare, in questo modo, le consultazioni con i rappresentanti di tutte le forze politiche. L’attuale situazione politica è un’autentica polveriera, con un Renzi disposto a tornare immediatamente al voto, così come Lega e M5S. Dall’altro lato, Forza Italia, Sinistra Italia e la ‘minoranza dem’ del Partito Democratico punterebbero a una prosecuzione della legislatura, ma con un altro capo di governo.

Mattarella aspetta la direzione nazionale PD

Oggi, 7 dicembre, si celebra la direzionale nazionale del PD. La sconfitta di Renzi ha acuito ulteriormente i contrasti interni. Adesso, il segretario generale sembra volersi sbarazzare dell’opposizione interna, ‘rea’ di non aver fatto fronte comune per gli interessi del Paese. In primis, gli alleati di partito di Renzi si dimostrano più agguerriti del segretario stesso. Dall’altro lato, si trova l’opposizione capeggiata da Pierluigi Bersani. L’imperativo dell’emiliano, in questo caso, è quello di procedere con prudenza.

pierluigi bersani

In caso di una chiamata immediata alle urne, Bersani e i suoi compagni di ventura rischiano di essere marginalizzati dall’attività legislativa. L’ex-segretario PD preferirebbe discutere, in primo luogo, della nuova legge elettorale. Infine, sarà da capire il ruolo dello stimato Dario Franceschini. Le quotazioni per un governo tecnico (o anche solo di scopo) sembrano salire di giorno in giorno. Il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo potrebbe essere il traghettatore ideale verso le prossime elezioni, considerando anche i suoi buoni rapporti con il capo dello Stato.

Consultazioni Mattarella: gli altri partiti hanno le idee chiare

Il vero enigma per le consultazioni risiede unicamente nel PD e nelle sue molteplici anime. Tutte le altre forze politiche – da sinistra a destra – hanno le idee ben chiare su come procedere. La Lega chiederà elezioni immediate. Salvini rincara la dose attaccando la Consulta, colpevole (secondo il leader del carroccio) di esprimersi troppo tardi su un tema così urgente e attuale. Anche Giorgia Meloni (leader di Fratelli d’Italia) utilizza termini molto simili. L’ex-candidata sindaco di Roma cerca di chiamare lo stesso Mattarella ad agire, per velocizzare i tempi previsti dalla Consulta

Chiara anche la posizione del M5S, che attende solo le correzioni sulla legge elettorale ma professa la necessità di andare al voto quanto prima, per tornare ad avere un governo eletto dal popolo. Nel frattempo, i pentastellati si preparano all’assalto definitivo per raggiungere il governo: a differenza del 2013, il M5S vuole una squadra di governo. Di Maio assicura che ci sarà una votazione online per gli iscritti al partito pentastellato. Le regole, tuttavia, sono ancora da stabilire.

Da parte di Sinistra Italiana, D’Attorre e Fassina invocano alla responsabilità verso il Paese, e che il Parlamento torni ad occuparsi immediatamente dei veri problemi dell’Italia. Il richiamo è al rapporto ISTAT sul reddito delle famiglie italiane. Dati che allarmano e mostrano come la frattura economica tra Nord e Sud si stia ampliando di anno in anno.

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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