Referendum: le leggi che rischiano di saltare con la crisi di governo

Pubblicato il 7 Dicembre 2016 alle 12:56 Autore: Ilaria Porrone
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Referendum: le leggi che rischiano di saltare con la crisi di governo

La vittoria del no al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre e la conseguente crisi politica potrebbe avere forti ripercussioni su una serie di provvedimenti attualmente in attesa di approvazione. Come richiesto dal presidente Sergio Mattarella a Matteo Renzi, il governo resterà in carica solo per l’approvazione della legge di bilancio, al fine di evitare l’esercizio provvisorio. La legge di bilancio verrà approvata con il voto di fiducia ed escluderà una serie di emendamenti da inserire in aula. Jobs Act, giustizia, Ius soli, consumo del suolo: sono alcuni dei provvedimenti che rischiano di saltare.

Referendum: le leggi che rischiano di saltare con la crisi di governo

Lavoro. Con il la vittoria del No il collocamento dei lavoratori rimane materia concorrente tra Stato e Regioni, bloccando di fatto l’attuazione della seconda parte del Jobs Act. Saranno quindi gli enti territoriali, non lo Stato, a stabilire, per esempio, l’assegno per aiutare i disoccupati.

Giustizia. Rischia di saltare anche la riforma del processo penale. Il ddl prevede infatti una serie di modifiche su prescrizione, intercettazioni, pene più alte per alcuni reati, come furti e rapine. La discussione in Senato prevista per oggi, dopo il via libera avvenuto alla Camera, non sarà certamente rispettata.

Consumo del suolo. Sul tema ambientale ci sono già diverse leggi già approvate alla Camera: si parla di cemento, recupero delle aree cementificate, parchi, recupero di piccoli borghi. Tutto bloccato però in Senato.

PA. Il percorso più complesso è quello della riforma della pubblica amministrazione. Lo scorso 24 novembre la Corte costituzionale ha infatti bocciato parte della cosiddetta “legge Madia”. In attesa di correggere il decreto attuativo contro gli assenteisti, oggetto della bocciatura, questo potrebbe essere revocato. Il testo di legge avrebbe dovuto intraprendere di nuovo tutto il percorso, ma con la crisi di governo l’ipotesi appare piuttosto improbabile.

Tra i provvedimenti che rischiano di saltare, ci sono anche alcuni che erano sempre stati considerati prioritari per il governo Renzi. C’è incertezza sull’approvazione dello Ius soli, per dare cittadinanza per i figli nati in Italia da genitori stranieri, la legge sul doppio cognome, la tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo (ancora ferma in Senato), la legge sulla legalizzazione della cannabis.

Blocco previsto anche per i patti territoriali firmati dal Renzi poco prima del referendum. I finanziamenti dei progetti che gli amministratori locali hanno ottenuto, è a rischio di blocco procedurale. A pagarne le conseguenze saranno anche città come Roma, Milano e Torino.

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
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