Sala: vicenda politica chiusa, il sindaco ritira l’autosospensione

Pubblicato il 20 Dicembre 2016 alle 13:37 Autore: Camilla Ferrandi
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Sala: vicenda politica chiusa, il sindaco ritira l’autosospensione

“Apprendo da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla Piastra Expo. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di Sindaco, determinazione che formalizzerò domani mattina nelle mani del Prefetto di Milano”. Iniziava così, con un post su Facebook risalente a venerdì scorso, la vicenda Sala, indagato per falso materiale e falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta sul maxi appalto della piastra di Expo.

Sala: il sindaco ritira l’autosospensione

Da lì la decisione del sindaco di autosospendersi, giustificata, da un punto di vista giuridico, nella lettera indirizzata ai vicesindaci di Milano e della Città Metropolitana, Anna Scavuzzo e Arianna Censi, e al presidente del Consiglio comunale, Lamberto Bertolè, appellandosi all’art. 53, comma 2, del D. lgs. 267/2000, all’art. 42 dello Statuto del Comune di Milano e all’art. 21 dello Statuto della Città Metropolitana.

Nessuno dei tre articoli fa esplicito riferimento all’istituto dell’autosospensione, come, in realtà, nessuna altra norma dell’ordinamento giuridico italiano. In tutti e tre i casi si fa riferimento alla sostituzione del sindaco da parte del vicesindaco per assenza, impedimento temporaneo o permanente, rimozione, decadenza o decesso del primo cittadino, mentre Giunta e Consiglio perdurano fino a nuove elezioni. Ma, nonostante l’autosospensione non sia contemplata in alcuna norma, ciò non significa che non si possano realizzare delle situazioni del genere, visto che da una parte non vi è una norma che lo vieti, dall’altra non sono tipizzate le ipotesi che sono alla base dell’assenza o dell’impedimento temporaneo.

Assunto che, nonostante l’anomalia dell’istituto, l’autosospensione non è da ritenersi illegittima, rimane comunque il problema della durata. Intervistato, Umberto Fantigrossi, presidente dell’Unione nazionale avvocati amministrativisti, afferma che “una situazione del genere non può essere portata avanti a lungo, anche se la legge non detta alcuna tempistica. Sala ha già scritto nella sua lettera che la prossima settimana si presenterà in Consiglio per riferire. In quel caso l’impedimento verrà meno”.

Ma è notizia di poco fa che Sala, prima ancora di presentarsi in Consiglio, cosa che era prevista per domani o al massimo per giovedì, si “dis-autosospende”, ovvero scioglie la riserva sulla sua condizione di sospensione, tornando a fare il Sindaco di Milano: “Torno a fare il Sindaco, certo della mia innocenza verso un’accusa che non costituisce un condizionamento della mia attività” scrive sulla sua pagina Facebook. Ieri, infatti, l’avvocato del primo cittadino milanese, Salvatore Scuto, si era presentato in Procura generale dai magistrati che hanno avocato l’inchiesta sul maxi appalto della piastra di Expo. “E’ stato un colloquio sereno, come da prassi, e proficuo, abbiamo interloquito in via generale”, affermava ieri in mattinata Scuto, al termine dell’incontro con Felice Isnardi, il magistrato titolare dell’inchiesta. “Riferirò al sindaco – aggiungeva l’avvocato intervistato dalla stampa – che nelle prossime ore prenderà le sue decisioni”. Che sono state prese, come detto, poco fa.

Camilla Ferrandi

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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