Prezzi delle case, crisi senza fine, in Europa rimangono in calo solo in Italia

Pubblicato il 30 Gennaio 2017 alle 08:30 Autore: Gianni Balduzzi
prezzi delle case, curve grigie e rosse

Prezzi delle case, crisi senza fine, in Europa rimangono in calo solo in Italia

L’Italia ormai da due anni ha smesso di essere in recessione e il suo PIL cresce, seppure a un ritmo che non riesce a superare l’1%, e che rimane il più lento della UE, così da provocare la continuazione del declino italiano relativo agli altri Paesi.

E tuttavia c’è un campo in cui il segno meno non riesce a essere sradicato. E’ quello del prezzo degli immobili.

In Italia la crisi dell’edilizia è cominciata più tardi, i prezzi non hanno cominciato a scendere in modo netto come in Spagna o Irlanda dove la bolla immobiliare è esplosa in modo fragoroso. L’errata convinzione che in Italia non ci fosse stata una bolla, che noi fossimo diversi, perchè non avevamo puntato sulla finanza e sul credito facile, ha convinto molti proprietari a non abbassare i prezzi. Era il periodo tra il 2008 e il 2011, quando si credeva che il nostro Paese fosse stato colpito meno duramente dalla crisi.

Non era così, e lo abbiamo visto a partire dal 2012 quando i prezzi delle case cominciarono a scendere, sull’onda anche dell’aumento dell’IMU sulle seconde case, varato dal governo Monti, che portò la tassazione sulle case di vacanza o dei nonni a valori europei o superiori.

Prezzi delle case,  quelli delle abitazioni nuove ora calano più di quelli delle case esistenti

Così mentre in Europa cominciava la ripresa dei prezzi, anche in Spagna dopo il pesante crollo degli anni precedenti, in Italia proseguiva e prendeva forza il calo dei prezzi delle abitazioni, in particolare di quelle già esistenti, la grande maggioranza del resto, visto che il mercato delle costruzioni di fatto si è bloccato e il nuovo rappresenta una porzione veramente piccola del mercato.

Sono dunque le abitazioni già esistenti che guidano il trend, e se a metà 2015 sembrava intravedersi un’inversione di tendenza, con le variazioni trimestre su trimestre in positivo, l’ultima parte del 2015 invece ha visto un nuovo crollo che ha allontanato la ripresa.

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Nel 2016 c’è stata calma piatta, e così nell’ultimo trimestre disponibile, il terzo, emerge una crescita zero delle case su quello precedente.

Il risultato è che il confronto con lo stesso periodo del 2015 rimane negativo, con la novità che i prezzi delle abitazioni nuove hanno peggiorato il proprio calo, tornando indietro di molto tempo e anzi, ora scendono più di quanto non facciano le case esistenti, che hanno vissuto un recupero che li ha portati quasi alla stabilità.

Nel complesso nel terzo trimestre 2016 i prezzi delle case nuove in Italia erano in calo del 2,1% rispetto al 2015, mentre quelle esistenti erano più basse dello 0,6%

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Prezzi delle case, in Europa continua la ripresa, + 6,2% in Germania, +4% in Spagna

L’Europa è su tutta un’altra strada. Dopo le crisi del 2009-09 e del 2012-13, ormai dal 2014 è ripresa una crescita che non accenna a perdere ritmo, anzi, i tassi stanno tornando simili a quelli dei primi anni 2000.

Con l’area euro che ha trend simili a quelli di tutta la UE.

Se è il Regno Unito a guidare, tra i grandi Paesi, con un incremento anno su anno del 7,3%, tanto che si parla di una nuova bolla, incentrata soprattutto su Londra, la Germania non è da meno e dopo anni di grande moderazione i prezzi delle case si impennano con un +6,2%. La Spagna è in piena ripresa, +4%.

Solo la Francia rimane su valori piuttosto piccoli con un +1,8%.

Passando a Paesi più piccoli si segnala il +11,6% dell’Ungheria, il +7,6% del Portogallo, uno dei Paesi che aveva avuto bisogno del fondo Salvastati, il +7,1% dell’Irlanda che è in testa come crescita del PIL.

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Insomma, tutti questi dati altro non sono se non un altro sintomo del fatto che continuiamo a essere il grande malato d’Europa

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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