Fake news: la Germania dichiara guerra, multe fino a 50 milioni

Pubblicato il 15 Marzo 2017 alle 18:08 Autore: Massimo Borrelli

Fake news: la Germania dichiara guerra, multe fino a 50 milioni

La Germania dichiara guerra alle fake news e all’odio sul web. Il ministro della giustizia Heiko Maas (Spd) ha intenzione di proporre una legge che sanzioni i social media che non rimuovano contenuti illegali come notizie false, contenuti diffamatori e parole di incitamento all’odio.

Le multe potrebbero arrivare fino a 50 milioni di euro. Il provvedimento sarebbe la conseguenza della preoccupazione che alcuni contenuti falsi possano influenzare le elezioni tedesche.

Fake news: la Germania dichiara guerra, multe fino a 50 milioni

La bozza prevede che i social network si dotino di funzioni per permettere agli utenti di denunciare contenuti ritenuti falsi o diffamatori. Mentre le piattaforme saranno tenute a cancellare o bloccare questi contenuti entro 24 ore dalla segnalazione. Per le notizie che richiedono un’attività investigativa, invece, il termine sarà di 7 giorni.

In tutti e due i casi, saranno i gestori delle piattaforme ad informare gli utenti delle decisioni prese. Il progetto di legge è stato presentato dallo stesso Maas. Da tempo insieme ai colleghi dell’Spd ha intrapreso una battaglia per limitare il fenomeno delle fake news. Nei mesi scorsi diversi esponenti socialdemocratici avevano già paventato l’ipotesi di una legge simile. Anche se le cifre delle sanzioni erano più basse.

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Fake news, Maas: “pochi contenuti rimossi”

Come ha spiegato al Financial Times il ministro Mass: “sono troppo pochi i contenuti criminali che vengono rimossi e, in ogni caso, non vengono cancellati in tempi sufficientemente brevi”. Nello stesso articolo Maas ha citato i dati relativi alla moderazione sui più diffusi social network forniti da Jugendschutz, un’organizzazione che si occupa della tutela di bambini e adolescenti.

Secondo questo studio, Twitter avrebbe eliminato solo l’1% dei contenuti segnalati dagli utenti come offensivi. Facebook avrebbe svolto un lavoro migliore, con il 39%. Al primo posto ci sarebbe YouTube, con il 90% di contenuti rimossi. “Il problema maggiore  – ha aggiunto Mass – è che i social network non affrontano abbastanza seriamente le denunce dei propri utenti”.

La bozza di legge ha già sollevato più di una perplessità nella stessa Germania. Un intervento di questo tipo richiede un sforzo notevole da parte delle aziende. Non solo dal punto di vista degli investimenti necessari, ma anche della fattibilità e dell’efficacia dell’operazione.

La Bitkom, l’associazione digitale tedesca, ritiene infatti che la richiesta di cancellazione dei post in 24 ore a piattaforme che producono un miliardo di post al giorno sarebbe un’operazione impossibile. Peraltro, rischierebbe di creare un “meccanismo permanente di censura” del web.

L'autore: Massimo Borrelli

Nato a Salerno, laureato in Giurisprudenza, ho frequentato il Master in Diritto delle Telecomunicazioni a Madrid. Da sempre appassionato di Politica e Web, sono riuscito a conciliare queste due passioni dedicando il mio tempo libero al Termometro Politico, testata online indipendente e senza bandiere. Seguilo su Twitter @borrellimassimo e su G+ Massimo Borrelli
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