Ripresa economia: la crescita è solo un miraggio?

Pubblicato il 10 Maggio 2017 alle 17:20 Autore: Riccardo Piazza
ripresa economia, dati economia

Ripresa economia: la crescita è solo un miraggio?

In questi ultimi anni il sistema economico mondiale ha affrontato le asperità di un ciclo recessivo violento; al quale va associata una coda lunga di stagnazione della domanda. L’offerta eccessiva di un mercato divenuto iniquo, ha messo in dubbio persino le principali teorie economiche dell’autoregolamentazione. Oggi, dopo quasi un decennio di crisi, istituzioni internazionali e analisti sembrano paventare una solida ripresa globale. Siamo sicuri sia davvero così? Qual è il reale stato dell’economia odierna?

Ripresa economia: i rischi all’orizzonte

Invero, l’orizzonte dell’economia mondiale non sembra esser del tutto terso. Una ripresa debole, la rinascita del nazionalismo e del protezionismo, i nuovi disordini bellici e civili internazionali, palesano una convalescenza in divenire. Inoltre, la rivoluzione dell’industria digitale ancora da completare, segna il guado per una riconversione autentica, tra vantaggi e svantaggi, della forza lavoro.

Ripresa economia: competitività delle imprese e costo del lavoro

All’interno di uno dei capitoli principali del World Economic Outlook, il Fondo monetario internazionale (FMI) denuncia un calo annoso dei salari. Tra il 1991 e il 2014, la quota delle buste paga si è ridotta in 29 delle 50 principali economie del pianeta. Una tendenza che ha colpito in particolare i settori del manifatturiero, delle comunicazioni e dei trasporti. Il rapporto enuclea come un terzo della contrazione storica degli emolumenti si sia sostanziato a causa dei necessari adempimenti tecnologici nella filiera complessiva.

ripresa economia, dati economia

Questo colpo al cuore della competitività dell’impresa è figlio di un crescente costo della produttività del lavoro a dispetto di un rallentamento delle retribuzioni. Gli Stati occidentali, specie quelli con un elevato Debito pubblico, faticano ad assorbire l’eccesso di manovalanza divenuta cara. La dinamica del Costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP), in alcuni dei principali Paesi dell’Unione europea, suffraga la tesi di uno squilibrio generale.

Fatto questo quadro d’insieme è d’obbligo, tuttavia, sottolinear anche altro.

Ripresa economia: le buone nuove

Il corpaccione dell’economia ha, tenuto conto di quanto mostrato in precedenza, invertito la spirale anti-ciclica. “L’economia mondiale ha acquistato slancio sin dalla metà dell’anno scorso”. Lo ha affermato Maurice Obstfeld, direttore delle ricerche FMI.

Le previsioni generali di crescita dell’istituzione finanziaria, per la prima volta nella storia recente, sono state riviste al rialzo. Il PIL globale crescerà del 3,5% nel 2017; del 3,6% nel 2018. Si era fermato a quota 3,1% nel 2016. “L’accelerazione avrà una base compatta, ancorata allo sviluppo dei paesi emergenti e di quelli a basso reddito, dove abbiamo visto buoni margini di guadagno nelle principali aree del commercio”.

ripresa economia, dati economia

Le leve produttive dei Paesi emergenti sembrano rappresentare i nuovi stantuffi della ripresa macroeconomica. Un sintomo di ciò? Il balzo all’insù del tasso dell’inflazione. Tale indice rinvigorito, quanto parzialmente drogato dall’aumento del prezzo del petrolio e dalla politica monetaria ribassista delle principali banche centrali, è ad ogni modo tornato ai livelli desiderabili all’interno di quasi tutte le rilevanti economie avanzate. La fatidica asticella del 2%.

Va da sé che una situazione del genere richieda attenzione e prudenza. “L’Europa, in questo scenario, è particolarmente vulnerabile”, scrive l’Economist. La BCE ha quasi raggiunto i limiti legali concernenti il suo programma di acquisto di titoli. Tale manovra ha permesso, negli anni, a paesi come l’Italia, di finanziarsi sui mercati a un prezzo molto basso. Una fine repentina dell’operazione potrebbe comportare scosse telluriche impreviste.

L'autore: Riccardo Piazza

Nasce a Palermo nel 1987 e si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione presso l’Università del capoluogo siciliano nel 2010. Prosegue i suoi studi specialistici in Scienze filosofiche all’Università di Milano dove consegue il Diploma di laurea Magistrale nel 2013. Scrive per alcune riviste telematiche di letteratura e collabora, quale giornalista, per diverse testate d’informazione occupandosi di cronaca parlamentare, costume e società. Si dedica attivamente allo studio dell'economia e del pensiero politico contemporaneo ed è docente di storia e filosofia. Gestisce un blog: http://www.lindividuo.wordpress.com Su twitter è @Riccardo_Piazza
Tutti gli articoli di Riccardo Piazza →