Bitcoin: cosa sono e come guadagnare, la guida completa

Pubblicato il 6 Luglio 2017 alle 11:29 Autore: Daniele Sforza

Bitcoin: cosa sono e come guadagnare, la guida completa.

Di bitcoin si parla da molto tempo. Fondata nel lontano 2009 da Satoshi Nakamoto (si tratta di uno pseudonimo), il bitcoin è una moneta virtuale che non è regolamentata da un ente centrale come per le altre valute. Se il termine (scritto in minuscolo) si riferisce alla moneta digitale (o criptovaluta), quello scritto in maiuscolo si riferisce alla tecnologia o alla rete.

Cos’è il bitcoin

Sì perché il bitcoin, a differenze delle altre valute, utilizza un DBMS, ovvero un Database Management System. Si tratta di un database distribuito non su un solo computer, ma su più processori o su una rete di computer interconnessi. Inoltre, i bitcoin fanno uso della crittografia ai fini di gestione. Attraverso la crittografia è possibile creare nuova moneta e attribuire le proprietà delle monete virtuali.

La rete sfrutta invece una struttura peer-to-peer (si pensi a BitTorrent, Napster, Emule). Uno scambio di nodi, insomma, privato di un centro nevralgico. La mancanza di un ente centrale impedisce il blocco delle transazioni o il sequestro delle monete virtuali. Per utilizzare le monete digitali e trasferirle è necessario avere le chiavi di accesso al proprio indirizzo. L’utilizzo delle monete avviene attraverso dei veri e propri portafogli digitali. La criptovaluta può essere anche mantenuta tramite soggetti terzi, che svolgono funzioni di deposito.

Bitcoin: quale futuro?

Vi abbiamo già elencato 5 startup specializzate in gestione della criptovaluta che potrebbero smentire i gufi della criptovaluta. Tuttavia, quando si parla di moneta elettronica, è sempre meglio andarci cauti. I bitcoin stanno attirando molta attenzione, ma non vi sono ancora previsioni certe sul loro futuro. L’avanzare di altre criptovalute (Ether, Litecoin) può essere un pollice in su per la moneta digitale e un pollice giù per la moneta di Nakamoto.

Nonostante l’interesse di alcune startup che hanno intenzione di trasformare il mercato digitale e gli investimenti, nell’ambito finanziario si registra molta incertezza attorno alla criptovaluta. Conviene investire? Come guadagnare? Sono queste le domande che interessano di più gli appassionati e gli investitori. Lo diciamo subito: risposte certe a queste domande non ne esistono. Possiamo però provare a fornire spunti di riflessioni ragionando su alcuni dati.

Investire sui bitcoin: si può guadagnare?

Guardate questo grafico:

 

Bitcoin quanto vale oggi: grafico

 

Questo grafico è pubblicato da Blockchain.info. Qui possiamo vedere ogni giorno come varia il valore di scambio tra dollaro e bitcoin. Il 6 luglio 2016, il bitcoin valeva 674 dollari. A inizio 2017 il valore di scambio è cominciato lentamente a salire. Una vertiginosa crescita si può riscontrare a partire da aprile 2017. A oggi un bitcoin vale 2.619 dollari.  Un grafico del genere, una volatilità così forte e rapida, diventa nell’immediato un focus su cui puntare l’attenzione per gli investitori.

Quindi, conviene investire? Se avete intenzione di investire sui bitcoin come se investiste su obbligazioni o su altre valute tradizionali, la risposta è no. Investire sulla moneta digitale porta su di sé un significato letterale. Si tratta di una pura scommessa, ad alto tasso di rischio. Mettiamo che investiate su questa valuta elettronica. Tra qualche anno potreste stappare lo champagne. Oppure pentirvi dell’errore di valutazione che avete fatto. A oggi, questo, non è dato saperlo. Dunque, investire sui bitcoin è letteralmente un rischio. Può girare bene, così come può girare male.

A differenza delle valute tradizionali, questa moneta digitale “soffre” una volatilità esagerata. Ciò non le consente di avere un valore di scambio stabile. Questo perché influisce sulle sue potenzialità di moneta di scambio per l’acquisto di bene e servizi. Forse è meglio affrontare il discorso da un altro punto di vista. Ad esempio, considerare il bitcoin come un bene digitale “non rinnovabile”. Un bene digitale che quindi non è illimitato nel tempo e che durerà solo fino a quando avrà valore.

Bitcoin: come investire?

La criptovaluta potrebbe incappare in diversi ostacoli. Qualora il numero delle transazioni aumentasse (a oggi siamo a centinaia di migliaia al giorno), a livello politico-finanziario la criptovaluta potrebbe essere messa al bando, al fine di svalutarne il valore. Allo stesso tempo sorgono ancora dei dubbi sulle conseguenze tecniche di una crescita ancora più rapida e importante di adesso. La struttura reggerebbe? Probabilmente sì, ma il sistema potrebbe aver bisogno di importanti modifiche a livello strutturale.

Come detto sopra, investire oggi sui bitcoin potrebbe equivalere a scommettere una vittoria del Leicester nel campionato inglese. Se le cose girano per il verso giusto, come nel 2016, allora potreste stappare quella famigerata bottiglia di champagne che tenete nascosta. Altrimenti avrete semplicemente perso. Per questo motivo, dopo aver studiato attentamente l’intero universo che gira attorno al mondo dei bitcoin, sarebbe meglio investire una piccola somma a fondo perduto.

Bitcoin e sorelle: chi ha il miglior futuro?

Tra le criptovalute esistenti attualmente non esiste solo il bitcoin. Seppure questa moneta virtuale sia al vertice dell’ipotetica piramide di monete digitali. Abbiamo visto il caso di Ether(eum) e Litecoin, ad esempio. Si tratta di due monete digitali che stanno riscuotendo un buon successo. La prima ha un valore importante legato agli smart contracts (ovvero ai contratti senza soggetti terzi e intermediari), mentre la seconda vanta funzioni da sperimentare per la moneta fondata nel 2009. Nessuna delle due potrebbe prendere il posto dei bitcoin. O forse sì. Siamo come nel selvaggio west: banche e istituti stanno investendo su diverse criptovalute (è il caso di Ripple, ad esempio) giusto per testarne il potenziale. Alla fine, però, uscirà un solo vincitore. E una buona parte degli analisti scommette proprio sul bitcoin.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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