Bitcoin, falsari online hackerano il server di una banca

Pubblicato il 12 Luglio 2017 alle 13:43 Autore: Daniele Sforza
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Bitcoin, falsari online hackerano il server di una banca.

Torniamo a parlare di bitcoin e di attacchi informatici. La notizia è vecchia, ma è emersa solo qualche giorno fa. Degli hacker hanno colpito il server di una banca con l’obiettivo di estrapolare bitcoin. A quanto pare la criptovaluta era una soluzione più ghiotta degli “spiccioli” dei risparmiatori. Una notizia che fa riflettere sul valore attuale del bitcoin, ma anche sulla security di un sistema.

Bitcoin: la banca hackerata era italiana

A svelare l’inghippo è stato Dave Palmer, il 30 giugno scorso. Il direttore della tecnologia Darktrace ha confessato l’episodio in occasione del Research and Applied AI Summit a Londra. Da un lato la vulnerabilità sfruttata dai falsari online. Dall’altro il pronto intervento della società specializzata in cybersicurezza. È proprio a lei che la banca italiana (ancora ignota) si è rivolta. Nessun dato degli utenti è stato compromesso, ha rassicurato Palmer.

In un’intervista a Quartz, Palmer ha affermato che l’attacco è stato fermato almeno un’ora prima del mining di bitcoin. Ovvero il processo di estrazione della moneta virtuale. Un procedimento abbastanza lungo e complesso che in questo caso non ha portato i suoi frutti. Il direttore di Darktrace ha infatti affermato che il bottino è stato molto scarso.

Bitcoin: mining a prova di cybersicurezza

Un target come il server di una banca è in verità piuttosto raro. Spesso, a essere colpiti, sono computer portatili e desktop. Negli ultimi mesi gli attacchi malware finalizzati all’estrazione dei bitcoin si sono piuttosto ridotti. Merito anche di una sicurezza affidabile. L’attacco in questione è stato condotto da una botnet – una rete di computer infetta – “abbastanza nota”.

Palmer ha anche dichiarato che spesso sono gli stessi dipendenti ad allacciarsi ai server aziendali per estrarre 24 ore su 24. Una pratica che non riguarda il caso della banca italiana, ma che è piuttosto comune. E che ha le ore contate, visto che il processo di mining richiede elaborazioni sempre più complesse e lunghe. E dunque facilmente individuabili dalle società specializzate in cybersicurezza.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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