Bitcoin: una startup di Putin contro la Cina per la leadership

Pubblicato il 10 Agosto 2017 alle 12:58 Autore: Daniele Sforza
Bitcoin: Russia vs Cina per la leadership

Bitcoin: una startup di Putin contro la Cina per la leadership.

Si chiama Russian Miner Coin. È una startup russa sui bitcoin, tra i cui fondatori c’è un consigliere di Vladimir Putin. L’esperto di internet Dmitry Marinichev. È così che la Russia vuole sfidare la Cina sul terreno inedito delle criptovalute. Come? Attraverso una raccolta di 100 milioni di dollari in monete digitali. In base a quanto riportano fonti Bloomberg, la startup sta lanciando una Initial Coin Offering. Ovvero, l’equivalente della Ipo, ma solo per valute elettroniche. La finalità è quella di persuadere gli imprenditori russi a confrontarsi con il competitor cinese.

Il progetto è molto ambizioso e il potenziale dichiarato da Marinichev, anche. Qual è l’obiettivo? “Raggiungere una quota di mercato del 30% nel mining sulle monete elettroniche globali”. Se l’impresa dovesse avere successo, i 100 milioni raccolti sarebbero reinvestiti nello sviluppo di processori e soprattutto nell’attività di mining. Allo scopo di renderla veloce e potente.

Bitcoin: Russia punta alla leadership (scalzando la Cina)

Raccogliere 100 milioni di dollari per spodestare la Cina dalla leadership sul terreno dei bitcoin. Una sfida su un territorio completamente inedito, quella che si sta attuando. Se l’esito sarà positivo, i 100 milioni raccolti saranno poi suddivisi negli investimenti. Ben 90 milioni di dollari andranno a infoltire le risorse necessarie per la strumentazione legata all’attività di estrazione. I restanti 10 milioni di dollari andranno invece investito nello sviluppo dei chip.

In realtà, sui bitcoin la sfida tra Cina e Russia già esiste. Sul comparto hardware, la leadership cinese è sigillata da Bitmain Technologies, mentre quella russa, competitor diretto degli orientali, è segnata da Bitfury Group. La società cinese detiene a suo dire la leadership nella produzione di hardware die bitcoin. Quella russa, invece, ha stabilimenti in Georgia e Islanda. La startup di Marinichev, tuttavia, mira alla leadership puntando su un vantaggio specifico. Il basso costo dell’energia. Rispetto a quello cinese, ovviamente. Il costo dell’elettricità si attesta infatti a circa 1,3 centesimi di dollaro a Kwh. E se in Cina i ritmi di lavoro possono essere tenuti alti grazie all’efficienza delle strutture idroelettriche, la Russia potrà sfruttare il basso costo dell’energia. E adoperare una maggiore potenza di calcolo.

BTC/USD: vola il Bitcoin

Intanto, continuano ad avverarsi le previsioni degli analisti di Goldman Sachs. Al momento in cui scriviamo, BTC/USD viaggia a 3.400 dollari circa, avvicinandosi così ai 3.500 $ previsti dagli esperti. Il picco massimo di oggi è stato toccato verso le ore 11, quando Bitcoin si è attestato a 3.414 dollari. Se Bitcoin festeggia, Bitcoin Cash è in discesa. Al momento, infatti, BCH si attesta a 285 dollari.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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