Rinnovo contratto statali: incontro Padoan-Gentiloni, criticità persistenti

Rinnovo contratto statali: incontro Padoan-Gentiloni, criticità persistenti

Continua la trattativa tra governo e sindacati sul rinnovo del contratto degli statali; tra le altre, restano ancora da sciogliere le criticità persistenti riguardo al comparto scuola. In particolare, si sta discutendo di arretrati. Nello specifico, l’impegno dei sindacati è indirizzato al riconoscimento dell’indennità mensile di vacanza contrattuale. Le sigle in rappresentanza dei lavoratori vogliono che siano assicurati insieme agli aumenti di stipendio. Il rischio che gli arretrati non vengano corrisposti è più che concreto. Inoltre, sempre per la scuola, è probabile che all’aumento di stipendio corrisponda la cancellazione del bonus di 80 euro.

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“Esiste una vera e propria emergenza stipendiale che coinvolge tutto il comparto”. Con questa parole è intervenuto sulla questione Pino Turi, segretario di Uil Scuola, ribadendo la necessità di garantire l’aumento di 85 euro promesso dal governo a tutti i dipendenti pubblici. “Al momento possiamo contare sulla sicura copertura di appena 36 euro lordi medi a lavoratore”; questo quanto precisato da Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, rispetto alla cocente questione del rinnovo.

Rinnovo contratto statali e scuola: incontro Padoan-Gentiloni, criticità persistenti

Sulla riapertura dei negoziati molto probabilmente peseranno gli ultimi dati Istat. Tra novembre 2015 e novembre 2016, gli stipendi del settore, tendenzialmente, sono cresciuti dello 0,5%. Nulla è cambiato per gli stipendi dei dipendenti pubblici. Ancora maggiore l’amarezza se si pensa a quanto sarebbe dovuto ammontare il rinnovo se non ci fosse stato il blocco voluto dal governo Monti. Secondo le stime dell’Anief, considerando uno stipendio medio di 1.500 euro, ai dipendenti pubblici sarebbe spettato un aumento di 105 euro. D’altra parte, non arrivano notizie incoraggianti sul fronte della copertura dell’operazione. Ieri sera, Gentiloni e Padoan hanno discusso della prossima manovra. Il ministro delle Finanze ha confermato lo stanziamento di solo 1,2 miliardi; la cifra è largamente insufficiente a garantire l’aumento di 85 euro per tutti gli statali.

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