Riforma pensioni, ultimissime: vitalizi, parlamentari via a 63 anni

Pubblicato il 1 Novembre 2017 alle 07:45 Autore: Daniele Sforza
Riforma pensioni, vitalizi parlamentari: cosa prevede l'emendamento Sposetti

Riforma pensioni, ultimissime: vitalizi, parlamentari via a 63 anni.

Sul fronte riforma pensioni le ultime novità fanno arrabbiare parte del mondo politico e parti interessate. Il senatore PD Ugo Sposetti ha proposto un emendamento finalizzato a rivoluzionare il ddl Richetti e a salvare i vitalizi. Non ci sarà retroattività, però. Le nuove regole si applicherebbero ai parlamentari che siederanno sulle poltrone del governo a partire dalla prossima legislatura. Polemiche nel mondo politico, soprattutto da parte dell’opposizione, Movimento 5 Stelle in primis.

Riforma pensioni, emendamento Sposetti: cosa prevede

Ecco cosa dice l’emendamento proposto da Sposetti in merito ai vitalizi dei parlamentari. “L’indennità che spetta ai membri del Parlamento è costituita da: quote mensili, comprensive anche del rimborso spese di segreteria e rappresentanza, corrisposte in costanza del mandato parlamentare”. La cui determinazione corrisponderà all’indennità parlamentare mensile lorda dei deputati del Parlamento Europeo. Inoltre, “da un’indennità transitoria a carattere temporaneo. Il cui diritto matura allo scadere del mandato parlamentare. Da un trattamento previdenziale differito, il cui diritto matura a condizione che sia scaduto il mandato parlamentare. E che il beneficiario abbia compiuto 63 anni”. Rilevante anche il passo che afferma come il diritto a questo trattamento resti in vigore a prescindere da altri trattamenti pensionistici. Per tutte le misure sopraccitate, infine, vige l’equiparazione alle erogazioni ai deputati del Parlamento Europeo.

Spicca poi “una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, determinata sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese. E nella misura corrispondente all’identità giornaliera corrisposta ai deputati del Parlamento Europeo”. A questa si aggiunge una ulteriore “indennità erogata a titolo di rimborso spese generali connesse all’esercizio del mandato”.

La proposta, suddivisa in più emandamenti, è firmata da altri senatori PD: tra questi spiccano Silvana Amati, Antonio Colucci, Stefano De Poli, Elena Ferrara, Alessandro Maran, Mario Mauro, Gianluca Susta. Rientrano nella contrarietà al ddl Richetti anche il senatore Karl Zeller (SVP). E il senatore di Forza Italia, Lucio Malan, da sempre contrario al taglio dei vitalizi. Giudicandolo “una manovra puramente di propaganda, che mette in pericolo l’importo delle pensioni di decine di milioni di italiani”.

Riforma pensioni: vitalizi, ira M5S contro Sposetti

Già in un’intervista dello scorso luglio alla Stampa, Ugo Sposetti aveva definito “quarantenni sprovveduti” Richetti e Renzi, bersagliati per aver proposto il taglio dei vitalizi. Nel corso di quell’intervista, Sposetti si domandava cosa fosse successo negli ultimi 3 anni in cui non ci sono stati più i rimborsi elettorali. Questa la sua risposta: “M5S continua la sua marcia verso Palazzo Chigi, ha insediato due sindaci a Roma e Torino. E c’è la cassa integrazione e il licenziamento dei lavoratori dei partiti”.

E alla luce della beffa del mancato stop all’aumento dell’età pensionabile, proprio il Movimento 5 Stelle è tra i partiti di opposizione in prima linea contro l’emendamento Sposetti. Riccardo Fraccaro ha infatti lanciato dichiarazioni pesanti contro PD e SVP (Partito popolare Sudtirolese). “A loro non interessa abolire i vitalizi, ma solo incassare al più presto gli assegni privilegiati. Il nostro obiettivo è fare in modo che di questi indecenti emendamenti non ne passi neppure uno”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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