Nello Musumeci: chi è il nuovo Presidente della Regione Sicilia, la biografia

Pubblicato il 6 Novembre 2017 alle 14:44 Autore: Daniele Sforza
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Nello Musumeci: chi è il nuovo Presidente della Regione Sicilia, la biografia.

Nello Musumeci è stato eletto nuovo Presidente della Regione Sicilia, battendo il rivale più diretto, Giancarlo Cancelleri (M5S). È giunto quindi il momento di dare uno sguardo alla biografia di Musumeci, approfondire le sue origini e analizzare il programma politico che intende finalizzare dopo l’elezione. I due candidati hanno staccato di molto il candidato di Centro Sinistra, Fabrizio Micari. Scatenando di conseguenza una giostra di accuse all’interno del Partito Democratico.

Nello Musumeci, chi è: le origini

Nello Musumeci nasce a Militello in Val di Catania nel gennaio del 1955. La vena politica sembra far parte della famiglia, visto che lo stesso Musumeci al Corriere, dichiara. “Mio padre aveva votato monarchia al referendum, Uomo Qualunque alla Costituente, e poi Pci”. Il percorso politico di Musumeci, tuttavia, è piuttosto diverso. Vanno segnalate un’esperienza da bancario nel Gruppo Unicredit, la fondazione dell’Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici e la pubblicazione di diversi saggi storici aventi come tema la Sicilia del secolo scorso.

Il suo attivismo politico inizia durante l’adolescenza. Ovvero, quando a 15 anni inizia a militare nell’organizzazione giovanile del MSI, Giovane Italia. Sulla sua esperienza, Musumeci racconta al Corriere:

Ero nell’Azione Cattolica, però trovavo i democristiani troppo arrendevoli. Vidi in tv i carri sovietici a Praga. Quindi ebbi un moto di ribellione. A casa mia la patria era importante. L’MSI fu famiglia e scuola. I miei maestri furono Vito Cusimano, il capogruppo in Regione, che mi insegnò a leggere un bilancio e a scrivere una delibera. Ed Enzo Trantino, che mi trasmise l’arte di parlare in pubblico.

Anche il suo curriculum politico inizia presto, visto che a soli 20 anni diventa consigliere comunale di Militello. A 25 anni entra a far parte del consiglio comunale di Gravina di Catania, mentre 3 anni dopo sarà la volta di Castel di Iudica. Qui fu anche vicesindaco.

Nello Musumeci, la biografia: nelle file di Alleanza Nazionale

Il balzo avviene a 32 anni, quando diventa segretario provinciale del Movimento Sociale Italiano a Catania. In questa città sarà poi Consigliere provinciale dal 1990 al 1993. In Sicilia Musumeci viene molto apprezzato. Nel primo anno della discesa in campo di Silvio Berlusconi, Musumeci ottiene il 32,6% dei consensi alle elezioni provinciali di Catania. Il dato gli permette di andare al ballottaggio con Stelio Mangiameli e, infine, di vincere. Il suo operato piace alle persone, che lo riconfermano presidente 4 anni più tardi, quando ormai è entrato a far parte di Alleanza Nazionale da qualche tempo. Proprio sotto l’egida di AN diventa prima europarlamentare nel 1994, poi coordinatore regionale per la Sicilia dal 2002 al 2004.

Nello Musumeci: dalla rottura con Fini a Storace

È nel 2005 che avviene la rottura con Gianfranco Fini e quindi con il suo partito. Da qui l’idea di fondare un movimento autonomista proprio, denominato Alleanza Siciliana. Alle elezioni regionali, però, ottiene solo il 5,3%. Tra i politici più apprezzati della Regione, e soprattutto di Catania, Musumeci perde per pochi voti le elezioni comunali, a sfavore di Raffaele Stancanelli, sostenuto dalla coalizione di centro-destra.

Dopo essersi unito a La Destra, nell’aprile del 2011 viene eletto dal Consiglio dei Ministri sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. L’incarico durerà poco più di 6 mesi, ovvero fino alle dimissioni dell’allora premier Silvio Berlusconi.

Nel 2015 divorzia da La Destra ed è tra i fondatori del movimento civico #DiventeràBellissima, citando Paolo Borsellino. Con questo movimento, si candida alle elezioni regionali siciliane 2017 e la spunta sul rivale del Movimento 5 Stelle. Dopo mesi di discussione, alla fine sarà appoggiato dalle principali forze di centrodestra, con Forza Italia in ritardo rispetto a Fratelli d’Italia e Noi con Salvini. Importante anche l’endorsement di Vittorio Sgarbi.

Nello Musumeci, il programma politico: dalla cultura al lavoro

Il programma politico di Musumeci punta su molti fattori. Visualizzabile in PDF sul suo sito internet, sia in versione completa, sia in sintesi, potremmo riepilogarlo così.

  • Cultura e Turismo: coinvolgere enti privati per il risanamento e il recupero del patrimonio edilizio e il miglioramento dei servizi pubblici. Con focus sul recupero e sulla valorizzazione dei borghi storici. Anche grazie ai mezzi della nuova cultura digitale.
  • Pubblica Amministrazione: informatizzazione e trasparenza dei processi amministrativi. Maggiore responsabilizzazione per i dipendenti pubblici. Servizi amministrativi più smart e digitalizzati. Potenziamento corpi polizia municipale.
  • Infrastrutture e Trasporti: aprire trattative con il Governo per migliorare la rete dei trasporti e delle infrastrutture. Tra gli interventi in programma spicca la riduzione dei costi di insularità. La trasformazione dei porti siciliani strategici in gateway. Il potenziamento del sistema aeroportuale isolano.
  • Innovazione digitale: investire sulla nuova cultura digitale, seguendo anche i piani europei per lo sviluppo della banda ultralarga. A questo si aggiunge l’aggiornamento tecnologico delle imprese locali, una semplificazione in chiave smart dei servizi, digitalizzazione del comparto sanità, portali dedicati funzionali.
  • Istruzione e Lavoro: incremento servizi di formazione professionale. Rilancio università siciliane. Incentivi all’occupazione e al rientro nel mondo del lavoro per i disoccupati over 50.

Nello Musumeci, il programma politico: dalle politiche sociali al territorio

  • Politiche sociali: riorganizzazione del welfare, accesso al credito, solidarietà tra generazioni, valorizzazione del servizio civile.
  • Rifiuti: introduzione di un nuovo regime di gestione, con focus sul recupero delle materie anziché sullo smaltimento. Aumento della percentuale di raccolta differenziata.
  • Sanità: potenziamento delle tutele e valorizzazione del personale professionale sanitario. Oltre che rilancio e riqualificazione delle strutture sanitarie.
  • Sviluppo economico: semplificazione amministrativa e burocratica. Incentivi alle imprese e vantaggi fiscali. Maggiore formazione professionale.
  • Sviluppo rurale: sicurezza e tutela dei prodotti alimentari. Sostegno all’imprenditoria agricola. Sviluppo digitale delle imprese agricole.
  • Territorio e sostenibilità: valorizzazione biodiversità e aree protette. Riforme per la protezione civile, l’urbanistica e il governo delle acque.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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