Sondaggi elettorali Grecia, Tsipras ancora 15 punti indietro rispetto agli avversari

Pubblicato il 9 Novembre 2017 alle 11:05 Autore: Gianni Balduzzi
sondaggi elettorali

Sondaggi elettorali Grecia, Tsipras ancora 15 punti indietro rispetto agli avversari

Le elezioni politiche in Grecia sono ancora lontane, si svolgeranno infatti solo nella seconda parte del 2019 essendo le ultime del settembre 2015.

Come si ricorderà furono vinte da Syriza, il partito del premier Tsipras, che vinse la sfida della riconferma dopo il referendum “tradito” in cui i greci avevano detto No alla troika, in realtà disatteso da Tsipras stesso.

I tempi del trionfo per il premier greco sembrano finiti. Da tempo nei sondaggi il suo partito risulta inseguire a distanza i rivali di centrodestra di Nuova Democrazia. Nonostante la ripresa del PIL la Grecia rimane impantanata nella crisi con alti livelli di povertà e disoccupazione, e il partito al governo soffre.

Nea Democratia è un partito antico che è stato al governo prima di Syriza, sconfitto proprio perchè non aveva potuto rinunciare all’austerità. Si conferma quindi una sorta di bipolarismo, sebbene non perfetto.

Ci sono infatti altri partiti, come i socialisti ex Pasok, ora Coalizione Democratica, i neonazisti di Alba Dorata, i comunisti duri e puri del KKE, gli alleati di Tsipras di destra Greci Indipendenti. E poi l’Unione dei Centristi. E diversi altri. Ma vediamo a quanto vengono dati dall’ultimo sondaggio dell’Università di Macedonia

Sondaggi elettorali Grecia, Syriza al 21,4%, Nea Demokratia al 36,9%

In testa vi è appunto il centrodestra di Nea Demokratia al 36,9%, cifra che permetterebbe di godere della maggioranza assoluta in Parlamento grazie al premio del 15% al primo partito. Avrebbe infatti 155 seggi su 300.

Al secondo posto a distanza Syriza al 21,4%, che perderebbe circa 14 punti rispetto al 2015.

Certamente è da segnalare il 2,4% di Corso di Libertà, la formazione ulteriormente uscita da Syriza dopo il settembre 2015, dopo Unità Popolare, che già si era scissa pochi mesi prima. Sono queste formazioni nate dalla delusione per gli accordi tra Tsipras e l’Europa, ma finora non sono riuscite a raggiungere la soglia del 3%.

Come invece da sempre fanno i comunisti di KKE, uno degli ultimi partiti comunisti ortodossi d’Europa, oggi al 6,5%.

Vano meglio le cose per DISY, l’alleanza tra i socialisti del Pasok, una volta uno dei due principali partiti, e alcuni alleati minori. Sono al 7,7% e sognano di riprendersi l’egemoni a sinistra.

Male invece il social-liberali europeisti di Potami, sono al 1,8% decisamente sotto la soglia di sbarramento.

La supera invece l’Unione dei Centristi con il 3,6%. Appare in bilico l’unico alleato di Syriza, il partito euroscettico di centrodestra ANEL. Che certo soffre la concorrenza di Alba Dorata, che appare in crescita al 8,3%

 

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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