Rinnovo contratto statali: aumento di 220 euro alla firma

Pubblicato il 28 Novembre 2017 alle 09:52 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto statali: aumento arretrati 220 euro

Rinnovo contratto statali: aumento di 220 euro alla firma.

È ancora guerra di numeri sul fronte rinnovo contratto statali. Sul tavolo di discussione l’una tantum di arretrati, che si affianca all’aumento stipendi in quanto a esiguità. Tra l’altro, i 581 euro di arretrati calcolati dal Sole 24 Ore potrebbero essere anche di meno. Lo riporta Anief, per voce di Marcello Pacifico, presidente del sindacato e segretario confederale Cisal. Il punto di riferimento resta sempre l’aumento del costo della vita e, partendo da questa base, le cifre totali equivalgono a un terzo di quello che spetta realmente.

Anief snocciola i consueti numeri calcolati in base al tasso di inflazione: per il 2018 gli aumenti giusti dovrebbero essere stati di 127 euro. E così gli arretrati sarebbero dovuti ammontare a 2.654 euro. I numeri reali usciti negli scorsi giorno rappresentano sempre briciole.

Rinnovo contratto statali: sugli arretrati è guerra di cifre

Per Anief i numeri elencati dal Sole 24 Ore e ripresi da varie testate non corrispondono alla realtà. I 581 euro di “una tantum” di arretrati, in realtà, saranno ancora di meno. “Secondo l’Anief la cifra è ancora più bassa”, scrive il giovane sindacato della scuola. “In base ai finanziamenti previsti dalla relazione tecnica al disegno di legge, da suddividere per i 2,7 milioni di statali ai tassi registrati, si ferma a 468 euro”. Ovvero, poco più di 220 euro netti ad anno. Troppo poco rispetto a quanto realmente dovuto secondo Anief.

Rinnovo contratto statali: aumenti e arretrati, parla Pacifico

Un aumento di 30 centesimi al giorno non si era mai visto”, dichiara Pacifico. “Non si era nemmeno visto che qualcuno si vantasse di tale aliquota, che sarà erogata agli statali per il biennio 2016/2017”. Pacifico non ci sta e continua a snocciolare numeri davvero esigui. “Che dire dell’aumento giornaliero di 1,40 euro previsto nel 2018?” Il presidente di Anief, in un duro comunicato, paragona gli aumenti previsti a quelli rappresentanti l’economia di un Paese del terzo mondo.

Il segretario Cisal punta l’attenzione ancora sull’indennità di vacanza contrattuale, che con tali numeri non sarà certo recuperata. E individua il settore privato come riferimento, in cui durante gli anni di blocco contrattuale, “si è assistito ad aumenti del 20%”. Pertanto Anief ha promesso battaglia in tutte le sedi possibili per consentire la restituzione legittima di quanto tolto in questi anni difficili.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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