Ecco chi sono gli 8 candidati all’Eliseo che sfidano Sarkozy e Hollande

Pubblicato il 29 Marzo 2012 alle 10:12 Autore: Livio Ricciardelli
8 candidati all'Eliseo

Poutou in queste elezioni sarà il candidato del Nuovo Partito Anticapitalista a queste presidenziali. Una formazione politica erede ed evoluzione della Lega Comunista Rivoluzionaria, guidata dal postino Olivier Besancenot. L’Npa ha scelto nel 2011, attraverso la sua leadership collegiale, di candidare questo operaio della Ford nella regione Acquitania al posto del loro storico leader.

Una mossa simbolica considerando lo stato delle fabbriche francesi e il fatto che Poutou è un ex delegato sindacale. Ma secondo molti, essendo molto meno conosciuto di Besancenot, i consensi potrebbero essere meno dell’4,3 per cento del 2007.

6. Nathalie Arthaud: rivoluzionaria o erede politica?

 

La candidata più giovane di questa competizione elettorale è la leader di Lutte Ouvrière, forza politica extraparlamentare già guidata da Arlette Laguiller, ininterrottamente candidata alle presidenziali dal 1974 al 2007.

L’Arthaud è una insegnante molto dinamica e intraprendente ma una delle criticità della sua candidatura sta nel fatto di essere stata la portavoce della madre-matrona del partito Arlette Laguiller. Insomma, la Arthaud avrà il compito di dimostrare la sua autonomia politica e la capacità di dare un nuovo corso da un partito che risente di molta concorrenza a sinistra.

7. Nicolas Dupont-Aignan: un caso anomalo

 

Dupont-Aignan è il leader Debout la République, un’ex frangia dell’Ump fuoruscita dal partito nel gennaio 2007 a seguito della proclamazione di Nicolas Sarkozy come candidato per la presidenza. Si tratta di una forza politica che si rifà al gollismo tradizionale e ad una spiccata propensione al sovranismo. Non è esclusa una velata simpatia dell’ex ministro dell’interno Charles Pasqua nei confronti di questa candidatura e, se escludiamo gran parte dei compagni di partito di Sarkozy, la candidatura di Dupont Aignan ha molti aspetti in comune con quella poi naufragata dell’ex primo ministro Dominique de Villepin.

Anche Dupont-Aignan è uscito dall’École nationale d’administration come gran parte della classe politica francese. Un elemento che lo ha spinto ad essere profondamente scettico nei confronti della contaminazione ideologica in atto nell’Ump e nei confronti dell’avvocato Sarkzoy. Già provò a candidarsi cinque anni fa ma senza ottener le 500 firme necessarie. Gli istituti demoscopici lo danno stabile sull’1 per cento.

8. Jacques Cheminade: un mistero racchiuso in un enigma

 

Il più anziano tra i candidati all’Eliseo è un vero e proprio mistero per la politica francese: non tanto perché non si sanno molte informazioni sul suo conto, ma proprio perché si sa fin troppo della sua lunga e tormentata vicenda politica. Cheminade è il leader di una formazione politica denominata Solidarité et progrès. Già capo del Parti Ouvrier Européen fecero discutere il suo sostegno, al secondo turno, a Giscard d’Estaing e le sue teorie di appeasement nei confronto dell’Unione Sovietica.

Noto il suo legame con lo statunitense Lyndon LaRouche, fu proprio l’Fbi a scoprire involontariamente come Cheminade fosse l’emanazione transalpina delle organizzazione politiche guidate dallo statunitense. Il suo programma ha come punto forte la netta separazione tra le banche commerciali e quelle d’investimento, la lotta senza quartiere al mondo della finanza e vaghi investimenti sulla creatività. Il suo peso elettorale sembra essere del tutto inconsistente.

 

Pubblicato da “The Post Internazionale“.

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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