Austerity, Nichi Vendola da Merkel a Berlinguer

Pubblicato il 10 Luglio 2014 alle 16:12 Autore: Giuseppe Spadaro
sel emilia romagna

Merkel come Berlinguer? Pura manipolazione. Questo il pensiero di Nichi Vendola – leader di SeL e Governatore della Puglia – a proposito di chi associa l’impegno per l’austerity propugnato dalla Cancelliera tedesca con quello annunciato più di trent’anni fa dal leader storico del Partito Comunista Italiano.

“BERLINGUER ALTRA COSA” – “Ci sono molte manipolazioni in atto del pensiero di Berlinguer. Il suo riferimento alla austerità era una critica del consumismo e dello spreco dalla forza profetica. Nulla a che vedere con l’ austerità come la intendono la Merkel o i governi italiani“, il pensiero di Nichi Vendola, espresso a Polignano a Mare a margine di un incontro con Luca Telese nell’ambito del Festival “Il libro possibile”.

Berlinguer

 

L’ELOGIO DI BERLINGUER – Per Nichi Vendola, Enrico Berlinguer era un “animale unico e strano, capace di rompere con il mito dell’Urss e dello stalinismo, immaginando il comunismo come un orizzonte di liberazione degli oppressi”. Uno che “aveva confidenza con la politica alta e i pensieri lunghi”. Il leader di SeL ha esaltato anche l’originalità del messaggio lanciato con il compromesso storico tra Aldo Moro ed Enrico Berlinguer, un progetto che “aveva tutta una specifica originalità, con le radici nell’antifascismo e nella resistenza che avevano già visto insieme Psi, Dc e Pci”. E Vendola ricorda anche l’impegno di Berlinguer negli anni delle stragi di Stato, con la volontà di irrobustire la democrazia e salvarla “con la collaborazione delle grandi forze popolari”. Un progetto naufragato col l’omicidio di Moro che, secondo Vendola, ha trasformato “l’intuizione del compromesso storico nella mediocre stagione dei governi di unità nazionale”.

CRITICHE A VELTRONI – Da Nichi Vendola anche una critica a Walter Veltroni e al suo film “Quando c’era Berlinguer”, ritenuto sommario: “non si può raccontare Berlinguer se non racconti la protesta di Comiso, contro la rampa missilistica, e le manifestazioni davanti ai cancelli della Fiat: la scomposizione del mondo del lavoro e la precarietà in Italia nascono in quei giorni. La prima immoralità della politica è la produzione di povertà”.

Giuseppe Spadaro

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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