A Casa Milan si celebra l’Inzaghi-day: regole per tutti, capito Balotelli?

Pubblicato il 10 Luglio 2014 alle 20:54 Autore: Stefano Merlino
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“Sono l’allenatore del Milan, il club più titolato al mondo”: esordisce così Filippo Inzaghi in un giorno speciale, quello della sua incoronazione davanti al popolo rossonero. A Casa Milan, la nuova sede rossonera, c’erano davvero tutti per la presentazione del nuovo tecnico rossonero, chiamato a riportare il Diavolo in alto dopo una stagione disgraziata.

“DNA ROSSONERO” – Soltanto il tempo dirà se la scelta è stata più o meno azzeccata. Intanto ci pensa l’entusiasmo della gente rossonera a caricare un ambiente sicuramente non tranquillo, tra uno spogliatoio da ricostruire e qualche mal di pancia da far guarire. Inzaghi sceglie il profilo basso, non lancia proclami né promesse alla piazza rossonera e preferisce usare poche ma semplici parole in grado di  arrivare subito al cuore.

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“Bisogna ricreare quel dna rossonero che ci ha fatto vincere tanto”, dichiara l’ex attaccante, “quando ho vinto col Milan ho sempre avuto un gruppo e un allenatore vero”. Il riferimento è, senza girarci troppo attorno, all’ex compagno Clarence Seedorf e ai suoi difficilissimi mesi a Milano, anche se Inzaghi non se la sente proprio di giudicare l’olandese ( “Non giudico chi mi ha preceduto” ).

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REGOLE. BALOTELLI AVVISATO – Come riportare il Milan in alto? “La sincerità nello spogliatoio prima di tutto, e poi regole, tante regole per tornare grandi, dagli allenamenti all’alimentazione, passando anche per la vita fuori dal campo. Un professionista deve fare la vita d’atleta, visto che siamo ben pagati e che questo è il lavoro che tutti sognano”.

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Inzaghi vuole puntare molto su Mario Balotelli, nonostante qualche giorno fa Silvio Berlusconi l’abbia attaccato duramente, denunciando una perdita di 35 milioni di Euro a seguito della disfatta azzurra. “E’ mio dovere valorizzarlo al massimo, è un giocatore che può fare la differenza”, anche se poi avverte, “perdonerò solo gli errori tecnici, non quanto avviene fuori”. Facile immaginarsi, insomma, l’adozione di un codice etico di prandelliana memoria, valido per tutti ( “Quest’anno partono tutti da zero” ) e senza eccezioni.

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Assieme al nuovo tecnico rossonero c’erano anche Adriano Galliani, contestato da una parte della tifoseria, e una splendida Barbara Berlusconi che, vuoi per marketing, vuoi per aumentare la sua popolarità, ha indossato la maglia ufficiale per la prossima stagione.

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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