Allarme della Caritas: “la crisi ha raddoppiato il numero dei poveri”

Pubblicato il 11 Luglio 2014 alle 12:49 Autore: Carmela Adinolfi
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Il numero dei poveri in Italia è raddoppiato, da 2,4 milioni nel 2007 a 4,8 milioni nel 2012. Causa principale, la crisi economica. A dare l’allarme è la Caritas. Nel rapporto annuale “Il bilancio della crisi”, l’organo pastorale della CEI disegna l’attuale situazione italiana e fornisce l’identikit dei nuovi poveri. Un fenomeno, quello della povertà, che non interessa solo più il meridione d’Italia ma che ha “allargato i propri confini” toccando strati di società che nel passato erano ritenuti “poco vulnerabili” come “il centro-nord, le famiglie con due figli, i nuclei con capofamiglia di età inferiore a 35 anni, le famiglie con componenti occupati”. Il nuovo volto della povertà, dunque, interessa indistintamente Nord e Sud. Ad essere colpiti dal fenomeno anche gli occupati. Prima dell’inizio della crisi, nel 2007, “erano tra le file dei poveri soprattutto anziani, abitanti del Sud e famiglie numerose”, si legge nel rapporto. Ora, continua il documento, “la povertà in Italia, con la crisi, non solo è aumentata quantitativamente” ma ha anche esteso le zone d’interesse, mutando anche qualitativamente.

La Caritas lamenta la mancanza di  “una misura nazionale contro la povertà assoluta” nel nostro Paese.  L’organismo della Cei, infatti, ha  messo sotto osservazione le politiche degli esecutivi che si sono avvicendati durante gli anni della crisi: se dal 2007 fino al 2013 (governi Berlusconi e Monti) “l’unica risposta” è stata la Social Card, “uno sforzo limitato” a giudizio della Caritas, il governo Letta “non ha aiutato le famiglie in povertà ma non ne ha neppure peggiorato le condizioni”. Infine il bonus di 80 euro, varato dal premier Renzi, “ha avuto qualche effetto sulla povertà ma di portata assai ridotta”. Sul fronte dei servizi, poi, la crisi ha addirittura permesso che le politiche sociali siano state “vittime di un ulteriore indebolimento”. Nel biennio 2010-2012, la spesa dei Comuni per i servizi è calata del 6%. “Tagli – sottolinea la Caritas – che hanno colpito un settore già sotto-finanziato”. 

poveri

Servono risposte immediate. Un argine alla povertà, propone la Caritas, può arrivare dal Reddito d’Inclusione Sociale. Tale ammortizzatore “diventerà realtà – sottolinea l’organismo della CEI – se Renzi e Poletti faranno della lotta alla povertà una priorità politica e decideranno di affrontare questo flagello ripensando le attuali modalità d’intervento”. Questa misura dovrebbe essere rivolta a tutte le famiglie in povertà assoluta, di qualsiasi nazionalità, in possesso di un valido titolo di legittimazione alla presenza sul territorio italiano e ivi residenti da almeno un anno. Ogni nucleo familiare, questa la proposta della Caritas, dovrebbe “ricevere mensilmente una somma pari alla differenza tra il proprio reddito e la soglia di povertà, così da disporre dell’insieme di risorse economiche necessarie ad uno standard di vita minimamente accettabile”, conclude la Caritas.

Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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