Carte prepagate in Bitcoin, tutto bloccato da Visa Europe: quali sono le alternative

Pubblicato il 13 Gennaio 2018 alle 12:54 Autore: Redazione
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Carte prepagate in Bitcoin, tutto bloccato da Visa Europe: quali sono le alternative

 

Brutte notizie per i possessori di carte prepagate in Bitcoin: Visa Europe ha bloccato le carte di debito emesse da Bitwala, Cryptopay, TenX e Wirex, le aziende che si appoggiavano all’emittente WaveCrest, con la quale Visa Europe ha rotto il contratto per “condotte non consone” dell’azienda che ha sede a Gibilterra.

Molti utenti si sono ritrovati, infatti, con carte non più operative e l’hanno scoperto nel peggiore dei modi, ossia mentre cercavano portare a termine delle operazioni finanziarie con i suddetti strumenti.

 

Eppure dal 2015 in poi i servizi che consentono ai consumatori e alle aziende di utilizzare criptovalute, in prevalenza Bitcoin, caricandole direttamente sulle carte di debito emesse sia dalle aziende già citate sia da molte altre, sono diventati estremamente popolari; il funzionamento è molto semplice, in quanto le criptovalute vengono, dopo essere state versate sugli strumenti autorizzati da Visa e MasterCard, convertite in Euro da spendere per gli acquisti quotidiani.

Il blocco ordinato da Visa, che produce la maggior parte delle carte interessate, ha non solo messo in crisi gli utilizzatori che si sono ritrovati senza denaro spendibile nell’immediato, ma ha reso molto più difficile, almeno per ora, l’uso di questi strumenti.

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Non è ancora chiaro qual è il motivo reale che ha spinto Visa Europe e a sospendere l’accordo con WaveCrest, poiché gli unici annunci ufficiali che sono stati diramati, sono quelli apparsi sugli account social delle aziende interessate, che, in modo stringato, hanno comunicano la sospensione del servizio e l’impegno a risolvere quanto prima il problema, garantendo il rimborso dei fondi memorizzati sulle carte bloccate.

Visa, dal canto suo, ha dichiarato che la decisione di sospendere il servizio non rappresenta un divieto assoluto nei confronti delle carte prepagate in Bitcoin, ma è conseguenza soltanto della rottura dei rapporti con l’emittente in oggetto, che, però, purtroppo, pare essere ad oggi una scelta praticamente obbligata per tutti gli utenti europei.

Fatto sta che le proteste su Facebook e Twitter da parte degli utenti sono state, e ancora sono, numerose e molto accese, anche perché sembra che qualcuno si sia addirittura ritrovato all’estero senza la liquidità necessaria per poter rientrare o pagarsi un albergo dove passare la notte.

 

Nell’attesa che la situazione diventi più chiara, una startup londinese fondata da due giovani talenti russi, dà l’opportunità agli appassionati di criptomoneta di comprare, vendere e accumulare Bitcoin direttamente con lo smartphone.

Si chiama Revolut ed è un’app, una sorta di portafoglio elettronico, sullo stile di PayPal, che permette agli utenti di scambiare e spendere il proprio capitale in tutto il mondo.

I dati che arrivano fanno comprendere come ormai le criptomonete stiano entrando con sempre maggior naturalezza nel nostro quotidiano, in quanto pare che nella prima settimana di Beta Test di Revolut l’importo scambiato in Bitcoin è stato di 1 milione di Euro.

Siamo certi che presto Visa Europe correrà ai ripari e risolverà con successo il contenzioso in essere, perché sembra difficile che possa rinunciare a un flusso finanziario di tale entità.

Restiamo fiduciosamente in attesa.

L'autore: Redazione

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