Sempre di più i furti nelle case, in controtendenza rispetto agli altri reati

Pubblicato il 14 Luglio 2014 alle 15:18 Autore: Gianni Balduzzi

Avevamo già parlato del continuo calo degli omicidi, e in generale anche di molti altri reati, a dispetto di chi parla di emergenza sicurezza. In realtà vi è una tipologia di reato, particolarmente terrorizzante per gli Italiani, che ha interrotto da anni il suo calo ed è in ripresa, è il furto nelle case.

L’andamento dei reati negli anni segue traiettorie spesso anomale per chi le analizza, vi sono improvvise inversioni di tendenza, senza che apparentemene sia accaduto nulla di macro a determinarle, ci sono probabilmente dinamiche interne al mondo criminale, cambiamenti dei prezzi del mndo della ricettazioni, cambi di equilibri, e così vediamo come due tipologie di reato come i furti con strappo e quelli nelle case seguano percorsi molto differenti:

Se i furti con strappo dopo un picco ai primi anni ’90 sono drasticamente diminuiti, addirittura di 4 volte, da 133 a 30 per 100 mila abitanti, per riprendersi leggermente dopo il 2010, quelli nelle case, dopo essersi più che dimezzati tra il 1998 e il 2004, hanno ripreso a salire con decisione, fino a riavvicinarsi ai livelli record.

Per i furti con strappo un parallelo può essere fatto con la fine dell’epoca nera dell’eroina, gli anni ’80, in effetti si tratta di un reato senza premeditazione, immediato, presumibilmente realizzato da persone in grave disagio sociale. E’ singolare che la diminuzione sia avvenuta in concomitanza con il boom dell’immigrazione, tra l’altro.

Per i furti nelle case, è più difficile abbozzare spiegazioni, la risalita è cominciata quando la crisi era ancora lontana, nel 2005, è possibile che c’entri la maggiore difficoltà di rapine a potavalori, banche, uffici postali, ecc, prima i bersagli classici dei rapinatori. Le tante seconde case o case vuote, sono un target ben più facile anche se meno remunerativo.

Quello che però è anche molto interessante è la differenziazione geografica. All’interno dei trend calanti o in aumento rimangono abbastanza stabili le differenze regionali, così vediamo che nei furti con strappo è il Sud a essere più colpito, 3 volte tanto il Nord-Est, per i furti inelle case è il Nord-Ovest, il doppio del Mezzogiorno.

Un rapporto mantenutosi abbastanza stabile. Certamente al Nord il bottino rinvenibile nelle case può essere superiore, e d’altra parte al Sud presumibilmente una delinquenza un minimo “organizzata” come quella impegnata in furti domestici è più probabilmente assorbita nelle mafie per altri lavori.

In ogni caso possiamo anche osservare una mappa per i furti nelle case del 2012:

E’ il Piemonte, seguito da Emilia e Toscana, la regione più colpita, in particolare si vede la differenza con il meridione, con la Basilicata con il record negativo, seguita dalla Campania, con meno di 200 furti ogni 100 mila abitanti, quasi 4 volte in meno rispetto il Piemonte.

Un problema che forse si ripercuoterà ed acutizzerà il fenomeno è quello della scarcerazione dei colpevoli che con l’obiettivo di svuotare le carceri, se condannabili a meno di tre anni, saranno liberi di tornare in circolazione, e probabilmente questo tipo di reato è molto diverso in termini di sensibilità alla deterrenza rispetto a omicidio, in cui ci sono fortissimi elementi di raptus, o al furto con strappo, meno meditato. E’ molto probabile che ci sia un calcolo più razionale nel furto in casa.

Alla luce di ciò, e considerando la crisi economica non sembrano esserci i presupposti per un’inversione di tendenza del fenomeno.

 

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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