Poste Italiane: buoni fruttiferi, rubati 300 mila euro in Campania

Pubblicato il 9 Febbraio 2018 alle 14:48 Autore: Daniele Sforza
Poste Italiane: buoni fruttiferi, nuova truffa

Poste Italiane: buoni fruttiferi, rubati 300 mila euro in Campania.

Poste Italiane di nuovo protagonista delle cronache, ovviamente nel ruolo della vittima. L’ultima truffa è stata effettuata sui buoni fruttiferi postali ed è riuscita a far guadagnare ai responsabili più di 300 mila euro. Le indagini delle forze dell’ordine effettuate nelle ultime settimane, hanno comunque avuto esito positivo, unendo i puntini e smascherando il grosso raggiro. L’azienda Poste Italiane adesso si trova a fare controlli anche in altri uffici postali, oltre a quello di piazza Domenico Clemente di Cervinara dove è avvenuta la truffa. Ecco cosa è accaduto nel dettaglio.

Poste Italiane: truffa su Bfp in Campania, i dettagli

I carabinieri della stazione di Cervinara hanno smascherato una truffa avuta luogo nell’ufficio postale di piazza Domenico Clemente. Le indagini sarebbero ancora in corso, ma per quanto si è venuto a sapere, la truffa è stata effettuata da un gruppo di persone, minimo 2, tra cui un dipendente dell’ufficio postale incriminato.

Più nel dettaglio, ciò che è accaduto ha riguardato una clonazione dei buoni fruttiferi postali riscossi allo sportello dell’ufficio postale negli orari in cui il dipendente indagato era in servizio. La falsificazione sarebbe stata effettuata usando il registro delle matrici. La contraffazione sarebbe avvenuta in modo quasi perfetto. Così come il sistema degli incassi, operato da un truffatore proveniente dalla provincia di Napoli, che veniva a riscuotere sempre quando il complice dipendente dell’ufficio postale era in servizio.

I carabinieri sono riusciti a risalire alle persone coinvolte nella truffa grazie all’incrocio dei video di sorveglianza registrati dalle telecamere. Le indagini sono iniziate alcune settimane fa e per il momento hanno incluso solo due nominativi nel registro degli indagati, tra cui il dipendente dell’ufficio. Tuttavia, potrebbero esserci anche altri complici in seno all’operazione e su questo fronte le indagini proseguono.

Inoltre, come riporta Il Caudino, il metodo potrebbe essere stato utilizzato anche in altri uffici postali sparsi sul territorio. In tal senso Poste Italiane sta già effettuando le verifiche del caso.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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