Atlético Madrid – Copenaghen, 1-0: rojiblanca senza patemi agli ottavi di Europa League

Pubblicato il 22 Febbraio 2018 alle 21:55 Autore: Alessandro Faggiano
Fernando Torres Atlético Madrid Liga spagnola Atletico Madrid Europa League

Atlético Madrid – Copenaghen: rojiblanca senza patemi agli ottavi di Europa League

L’ Atlético Madrid si qualifica senza troppi problemi e vince 1-0 al Metropolitano nel ritorno dei sedicesimi di finale contro il Copenaghen. Un 5-1 complessivo che dimostra la differenza, troppo evidente, tra i due schieramenti. Con l’uscita del Napoli, l’ Atlético Madrid diventa la formazione più quotata per la vittoria finale della seconda competizione europea. Ma il cammino per Lione è ancora lungo.

Atlético Madrid – Copenaghen: le formazioni

Atlético Madrid (4-4-2) Oblak; Juanfran, Godín, Giménez, Sergi; Correa (Gaitán 60), Koke (Saúl 46), Gabi, Vitolo; Torres, Gameiro (Thomas 68). Allenatore: Simeone. A disposizione: Moya, Thomás, Griezmann, Saúl, Vrsaljko, Gaitán, Montoro.

Copenaghen (4-4-2) Vavro, Lüftner, Bengtsson; Thomsen, Gregus, Kvist (Skov 46), Fischer (Falk 46); Pavlovic, Sotiriou (Wind 80). Allenatore: Solbakken. A disposizione: Christensen, Matic, Roerslev, Holse, Skov, Falk, Wind.

Atlético Madrid – Copenaghen: la cronaca

Atlético Madrid – Copenaghen, primo tempo: dopo lo squillo di Gameiro, gestione facile per l’ Atlético

Match tutto in discesa per l’ Atlético Madrid. Nonostante una formazione rimaneggiata, la differenza tra le due squadre è evidente. I padroni di casa si portano subito in vantaggio alla prima occasione utile grazie ad un gran gol del rinato Kevin Gameiro. Il francese riceve palla sulla trequarti, lasciata incustodita dagli ospiti. Gameiro ha tutto il tempo di girarsi e preparare il mancino. Un tiro potente e preciso che si insacca nell’angolino basso alla destra di Andersen. L’ Atlético fa 1-0 dopo soli 7 minuti di gioco. Il parziale è di 5-1: un risultato più che rassicurante per la formazione rojiblanca, la quale propone un gioco lento ma allo stesso tempo divertente. Il giovane Ángel Correa si mette in mostra con una prestazione da incorniciare, giocando a tuttocampo dal centrocampo in su e andando in raddoppio sui portatori di palla danesi. Chi sembra avulso dal gioco è Fernando  Torres, il grande protagonista di questa settimana (non tanto per meriti sportivi, quanto per gossip calcistico). Il Niño va vicino al gol in un paio di occasioni, grazie anche all’altruismo dei suoi compagni di squadra che provano a servirlo adeguatamente. Tuttavia, il ragazzo di Fuenlabrada non riesce a buttarla dentro: prima per merito del reattivo Andersen (14′); poi, per la mancanza di cattiveria sotto porta su traversone proveniente dalla fascia destra. Il suo colpo di testa si spegne sul fondo, senza procurare alcun patema all’estremo difensore danese. Siamo al 34esimo: davvero poche occasioni con tanta lotta al centro del campo. L’unico tiro verso la porta difesa da Oblak arriva al 40esimo minuto: Ankersen trova lo spazio sulla destra e, defilato, spara verso il guardameta dell’ Atlético. Oblak è attentissimo e blocca un tiro che poteva essere insidioso. Gli ultimi 5 minuti di gioco non regalano emozioni e si va negli spogliatoi sul risultato di 1-0 per i padroni di casa. L’ Atlético ha provato a sfondare prevalentemente da destra, dove operano Juanfran e Correa. A sinistra, invece, Vitolo e il giovanissimo Sergi (oggi al suo debutto nelle competizioni europee) svolgono un ruolo più modesto e di contenimento. Lo stesso Vitolo ha dato manforte all’azione per vie centrali piuttosto che sulla corsia di sinistra. Nonostante la sterile offensiva danese, il Copenaghen dimostra di essere in palla e di poter giocare ad alti ritmi. Tuttavia, la mancanza di qualità no

Atlético Madrid – Copenaghen, secondo tempo: pochi sussulti per un finale già scritto

La seconda parte di gara si apre con ritmi ancor più bassi rispetto alla chiusura della prima frazione. I due allenatori decidono di rientrare con forze fresche in campo. Da un lato, Simeone sceglie di inserire Saúl (8) per Koke (6). Dall’altro, Falk fa il suo ingresso in campo al posto di Fischer e Skov rileva Kvist. Tre facce nuove per un canovaccio che si mantiene pressoché inalterato. L’ Atlético Madrid cerca di gestire il gioco attraverso il possesso palla e limitando le sortite offensive danesi attraverso una serrata marcatura a zona. Il Copenaghen non riesce a trovare spazi, nonostante la rojiblanca non insista nel pressing alto. Grazie al rilassamento dei biancorossi, il Copenaghen può dare sfoggio di due dei migliori talenti a disposizione: proprio i neoentranti Skov (29) e Falk (33). Il numero 29 riesce a destreggiarsi tra le maglie nemiche, offrendo palloni interessanti al tandem d’attacco. Tuttavia, né Sotiriou né Pavlovic riescono ad approfittare delle rare incursioni nel fortino colchonero. Al contrario, è proprio l’ Atlético Madrid ad andare vicino al gol in più di un’occasione. Gameiro va vicino al bis al minuto 64 quando, ben servito su azione manovrata dal neoentrato Nico Gaitán (che rileva l’ottimo Correa), spara dritto su Andersen. Il portiere danese dice di no e manda in angolo. Continua la girandola di cambi: Thomás entra al posto di Gameiro, lasciando Torres come unico terminale offensivo. Una scelta tattica che pone la parola “fine” ad ogni velleità del Copenaghen e che incammina la partita verso un binario morto. Al 76esimo ci pensa Saúl a far sussultare il Metropolitano: un potente tiro dal limite dell’area termina di poco a lato di Andersen. La compagine danese prova a ravvivare l’incontro con le incursioni di Skov – di gran lunga il migliore tra i suoi – ma la sua è una predica nel deserto. Sul finire del match, in pieno recupero, Thomás Partey va vicino al gol del raddoppio con un potente destro a giro dal limite dell’area. Andersen si fa trovare pronto e riesce a neutralizzare il tentativo del ghanese. Finisce così, con la vittoria minima (risultato più frequente dell’era Simeone) e il pass per gli ottavi di Europa League.

Atlético Madrid – Copenaghen: le chiavi di lettura del match

Il match di ritorno dei 16esimi di finale di Europa League tra Atlético e Copenaghen si è sviluppato lungo lo stesso canovaccio. Nessuna variazione degna di nota tra primo e secondo tempo. Ritmi blandi, qualche sortita degna d nota dell’ Atlético – in particolare, spicca la prestazione maiuscola di Correa e del mattatore del match, Gameiro – e la lotta perenne nel centro del campo. I biancorossi sfondano prevalentemente da destra, dove agisce l’esperto Juanfran in collaborazione con Correa. Anche Vitolo, situato sulla banda opposta, dá manforte alle sortite generate sulla fascia opposta. I centrocampisti dell’ Atlético riescono a gestire il pallone con sapienza ed evitando qualsiasi rischio. Il Copenaghen migliora nel secondo tempo grazie ad una bella prova della coppia entrata all’inizio della seconda frazione. Tuttavia, ciò non è sufficiente per i danesi per portare a casa almeno un pareggio.

Atlético Madrid – Copenaghen: top e flop

Sugli scudi sia Correa che Gameiro. Correa offre quantità e qualità all’azione. Inoltre, si sacrifica molto in ripiegamento e fa da collante tra i reparti. Prestazione davvero da incorniciare e applausi a scena aperta al momento della sostituzione. Gameiro è finalmente entrato a regime e sigla un gol pregevolissimo dopo pochi minuti di giochi. Qualche giocata intelligente e tanto lavoro sporco per il francese, che sembra ormai definitivamente recuperato; molto bene anche i centrali, Giménez e Godín, praticamente mai in affanno contro il tandem offensivo del Copenaghen. Nota dolente per la rojiblanca è il Niño Torres, avulso dal gioco per tutta la partita e sfiduciato dalle ultime dichiarazioni (estrapolate dal loro contesto) di Simeone.

Per il  Copenaghen, grande prova di Falk e Skov. Tuttavia, i due predicano nel deserto e nessuno riesce ad approfittare delle belle incursioni nel fortino biancorosso. Abbastanza bene anche Andersen, nonostante potesse fare di più sul tiro velenoso – e vincente – di Gameiro.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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