Elezioni regionali Lombardia 2018: Berlusconi ‘benedice’ Fontana a Milano

Pubblicato il 27 Febbraio 2018 alle 17:48 Autore: Camilla Ferrandi
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Elezioni regionali Lombardia 2018: Berlusconi ‘benedice’ Fontana a Milano

Fontana è stato un ottimo sindaco di Varese. Io ho parlato con le mie solite due o tre fidanzate di Varese e mi hanno dato ottime referenze. Come in consiglio regionale, dove però non ci sono belle donne”. Così Silvio Berlusconi ‘benedice’ il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia durante la manifestazione di Forza Italia al Teatro Manzoni di Milano. Dunque “sarà un ottimo presidente”, aggiunge. E continuando ad ironizzare, creando un parallelismo inconsueto e metaforico sulla sua iniziale distanza dalla candidatura di Fontana, afferma: “era un bel signore risorgimentale con tanto di barba e baffi. Poi è venuto da me e gli hanno detto che non mi piacevano e ha tagliato barba e baffi. Ma stava molto meglio prima”.

Elezioni regionali 2018: Berlusconi ‘vota’ Fontana

E non si ferma con i complimenti, il cavaliere: “Attilio Fontana è una persona bravissima, serissima e capace di tenere vivo quanto di bene abbiamo fatto finora in Regione Lombardia. Non potrà mancare una nostra vittoria, una vittoria degli italiani di buon senso e per bene”. E come spesso accade la vittoria del centrodestra, mancata o meno lo scopriremo tra pochi giorni, si gioca tutta al centro. Stessa cosa vale per il centrosinistra, si intende.

È quello l’elettorato che si competono le due principali parti politiche, vista la poca distanza che le separa pronosticata dai sondaggi. Si tratta di quegli elettori che, nella Prima Repubblica, avevano come referente politico la Democrazia Cristiana. E che, una volta crollata, si sono trovati orfani di un grande partito. Sono quegli elettori che nella Seconda Repubblica si sono spostati da una parte all’altra, influenzando in maniera incisiva l’esito elettorale. Sono quell’elettorato moderato di cui sentiamo tanto parlare. Quei moderati che rappresentano la maggior parte di coloro che domenica si recheranno alle urne. Infatti, l’elettore moderato è colui che non cede all’astensionismo per protesta. E, soprattutto, che non prende neanche in considerazione la possibilità di votare forze politiche di sistemica ambiguità, vedi il Movimento 5 Stelle.

Elezioni regionali Lombardia 2018: Berlusconi ‘benedice’ Fontana a Milano

In questo senso, il renzismo ha dato una ventata di novità all’offerta elettorale dei moderati. Una novità che spaventa un po’ il centrodestra. Quest’ultimo, infatti, si è spostato un po’ più a destra. Seguito da un centrosinistra che adesso, come non mai, si trova molto vicino al centro dello spettro politico. Oltre ad un Pd scevro della parte più “radicale” fuoriuscita in questa legislatura, la coalizione di centrosinistra che si presenterà il 4 marzo comprende Civica Popolare che, senza fare troppi giri di parole, ha veramente poco a che fare con la parola “sinistra” di cui consta il termine “centrosinistra”.

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Per fare un esempio pratico, tornando alle regionali della Lombardia, Raffaele Cattaneo, presidente uscente del Consiglio lombardo, nei giorni scorsi ha affermato: “Gori – il candidato presidente del centrosinistra – ha iniziato a fare discorsi sulle scuole paritarie, sulla scuola cattolica e tutto il resto. Peccato che il Pd in Consiglio regionale si sia sempre opposto a tutto. E’ bene che il nostro mondo se lo ricordi”. Un attacco, quello di Cattaneo, totalmente in linea con quanto detto sopra. Coerente con il timore che il moderatismo di cui si è tinto il centrosinistra renziano possa in qualche modo svantaggiare il centrodestra. Per di più, un centrodestra dominato da un “poco ortodosso” Salvini, di difficile approvazione moderata.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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