Elezioni regionali Lombardia 2018: risultati definitivi, Pd peggio delle attese

Pubblicato il 6 Marzo 2018 alle 14:49 Autore: Camilla Ferrandi
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Elezioni regionali Lombardia 2018: risultati definitivi, Pd peggio delle attese

Già era nell’aria (i sondaggi lo avevano previsto). E da domenica notte sono arrivate via via le conferme. Prima tramite exit poll. Poi con lo scrutinio vero e proprio. Attilio Fontana, candidato leghista del centrodestra, conquista il Pirellone. E non si tratta di una vittoria di Pirro, quella di Fontana. Mantenendo la metafora storica, anche le elezioni regionali della Lombardia si configurano come una Caporetto per il Partito Democratico e, in generale, per il centrosinistra.

Se gli exit poll davano Fontana a 7 punti avanti al dem Giorgio Gori, i risultati ufficiali lo incoronano Presidente della Lombardia con un distacco di 20,6 punti percentuali dal suo avversario. Fontana arriva quasi al 50% dei consensi (49,7%), mentre Gori si ferma al 29,1%.

“E’ stata una campagna faticosa ma molto molto bella. Penso sia stata una buona vittoria. E quindi sulla base di questi numeri riprenderemo il cammino di 23 anni di buon governo del centrodestra ma con la grande novità della riforma per l’autonomia” dichiara con soddisfazione Fontana.

Candidati eletti, Minniti e Franceschini ripescati

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“I maggiori insegnamenti nella mia vita sono arrivati dalle sconfitte”. A parlare, ora, è il candidato sconfitto del centrosinistra, Giorgio Gori. “La mia carriera professionale è iniziata davvero il giorno in cui sono stato licenziato da Feltri. La mia carriera da sindaco – continua – è iniziata con la sconfitta alle primarie per le parlamentarie Pd del 2012. Ora chissà che da questa sconfitta non nasca altro”.

Per quanto riguarda gli altri candidati, il cinquestelle Dario Violi guadagna il terzo posto con il 17,4% dei voti. Ma, nonostante il risultato non eclatante, si dice contento: “Se ce li avessero detto cinque anni fa questi numeri, non ci avremmo creduto. Abbiamo fatto un grande lavoro in questi anni”. E conclude: “Sapevamo che la partita in Lombardia sarebbe stata impossibile. Potevo scegliere un seggio sicuro per Roma ma ho scelto la Lombardia perché credo in questa istituzione. La Lombardia non può essere Milano centrica. Continueremo a dare voce ai territori”.

Al quarto posto il candidato di Liberi e Uguali Onorio Rosati (1,9%), seguito da Angela De Rosa (Casapound Italia) allo 0,9%, da Massimo Roberto Gatti (Sinistra per la Lombardia) allo 0,7% e Giulio Arrighini (Grande Nord) allo 0,3%.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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