Elezioni politiche 2018: candidati eletti, Minniti e Franceschini ripescati

Pubblicato il 6 Marzo 2018 alle 13:53 Autore: Giuseppe Spadaro
Marco Minniti candidato alle primarie PD ? Elezioni politiche 2018 candidati eletti Minniti e Franceschini ripescati

Elezioni politiche 2018: candidati eletti, Minniti e Franceschini ripescati

Le elezioni politiche, come ogni consultazione elettorale, riservano sempre grandi sorprese. E tra le sorprese vi sono le bocciature, i pronostici smentiti. Anche in occasione di queste elezioni vi sono esclusioni o mancate elezioni che stanno facendo discutere.

Elezioni politiche 2018, big ripescati

La legge elettorale Rosatellum, alla sua prima applicazione, prevede seggi ripartiti con il sistema uninominale e seggi ripartiti col sistema proporzionale. Tale meccanismo ha consentito ad alcuni ministri in carica di essere eletti in Parlamento pur avendo perso la sfida diretta nel collegio uninominale. C’è da dire che tale dinamica ha coinvolto soprattutto molti esponenti politici del centrosinistra ed in particolare del Partito Democratico. Ad esempio Marco Minniti e Dario Franceschini sconfitti rispettivamente a Pesaro e a Ferrara ma eletti grazie alle candidature nel sistema proporzionale.

Elezioni politiche 2018, De Girolamo non passa a Bologna

Della sconfitta di Minniti ha parlato anche Renzi nella conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni. Minniti è in buona compagnia nella pattuglia degli sconfitti eccellenti all’uninominale. E non solo nel centrosinistra o nel PD. Ha perso la sfida nel collegio uninominale e non è stata eletta Renata Polverini, candidata nel centrodestra. Ha fatto notizia lo scarso risultato raccolto in Puglia da Massimo D’Alema candidato con Liberi e Uguali. E c’è chi come Nunzia De Girolamo, nonostante la candidatura lontano dal proprio collegio di riferimento resta fuori dal Parlamento. Candidata a Bologna rimane fuori dal Parlamento a causa del magro risultato di Forza Italia ferma al 9%.

Elezioni politiche 2018, come cambiano i numeri

L’affermazione a livello nazionale del Movimento 5 Stelle cambia i numeri ed i rapporti di forza in Parlamento. Sarà più del doppio il numero dei parlamentari e dei senatori a 5 stelle rispetto alla precedente legislatura. Nel centrodestra sarà la Lega ad avere più rappresentanti a Forza Italia. Ma lo sconvolgimento più grande riguarda certamente il Partito Democratico che vede diminuire di gran lunga i propri rappresentanti nei due rami del Parlamento.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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