Processo Ruby, Berlusconi assolto in Appello “Sono commosso. Il percorso politico di Forza Italia non cambia”

Pubblicato il 18 Luglio 2014 alle 10:45 Autore: Carmela Adinolfi
ruby ter santoro

I giudici d’appello di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi imputato nel processo Ruby. La seconda corte d’appello presieduta dal giudice Enrico Tranfa, in riforma della sentenza del 24 giugno 2013 con cui i giudici della quarta sezione penale avevano condannato l’ex premier a 7 anni di reclusione, hanno assolto Berlusconi dal reato di concussione con la formula “perché il fatto non sussiste” e dal reato di prostituzione minorile con la formula “perché il fatto non costituisce reato“.

Entro novanta giorni saranno deposte le motivazioni. Piena soddisfazione hanno espresso i legali di Berlusconi. L’avvocato Coppi ha dichiarato che la sentenza è “oltre le più rosee aspettative”.

Tra i primi a commentare l’assoluzione l’editorialista Vittorio Feltri che intervistato da Rainews24 parla di una “sorta di resurrezione civile” per Berlusconi. L’ex premier, uscito dalla clinica di Cesano Boscone dove presta servizio non ha rilasciato alcun commento. Soddisfazione per l’assoluzione è stata espressa da tutto il centrodestra. “Con la sentenza di oggi, che assolve Silvio Berlusconi, forse è possibile affermare che la persecuzione giudiziaria nei suoi confronti è giunta al termine. È prevalso lo stato di diritto, e dopo tanto penare è stata riconosciuta la verità dei fatti” dichiara il senatore di NCD, Renato Schifani. Mario Mantovani e il leader de La Destra, Francesco Storace, chiedono in coro: “Chi ripagherà lui ed il Paese per le violenze subite?”. Renato Brunetta, che ha chiesto di nuovo la grazia per l’ex premier, esulta su twitter: “Berlusconi innocente!!! E adesso Commissione parlamentare d’inchiesta sul colpo di Stato del 2011”. Per il capogruppo di FI al Senato, Paolo Romani con l’assoluzione “è arrivato il segnale della fine di un’epoca oscura di persecuzione giudiziaria nei confronti del nostro leader Silvio Berlusconi”. Per gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini il processo a Berlusconi “non sarebbe neppure dovuto iniziare, con l’integrale accoglimento dei nostri motivi di appello e delle tesi sostenute in udienza dagli eccellenti colleghi Coppi e Dinacci, intervenuti in nostra sostituzione, è momento di vera soddisfazione e riporta serenità dopo un lungo periodo di grande tensione”. Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha invece chiesto a Berlusconi di “fare un atto di generosità e lungimiranza e aprire una fase nuova del centrodestra”.

Particolarmente felice si è mostrato Emilio Fede, imputato nel Ruby bis. “È finalmente venuta fuori la verità che io ho sempre saputo, e io sapevo bene come sono andate le cose perchè ci sono sempre stato”.”Lui non sapeva che la ragazza fosse minorenne come del resto non lo sapevo io – ha detto ancora – e comunque in quelle feste non si faceva nulla di quello che è stato oggetto del processo”. “Gli ho mandato subito sms Sono pazzo di gioia“, ha aggiunto Fede. Anche Lele Mora, il manager dei Vip condannato insieme all’ex direttore del Tg4 e Nicole Minetti nel Ruby Bis, si dice contento per l’assoluzione di Berlusconi: “Sono molto felice, quando a un amico succede una cosa bella è la cosa migliore”.

Di tono diverso sono i commenti che arrivano dal M5S. “Dopo l’assoluzione di Berlusconi, Renzi esce più forte. Ora e più difficile che i senatori Fi si possano sottrarre alle richieste di Berlusconi di sostenere il nefasto patto del Nazareno con le nefaste riforme istituzionali” dice all’Adnkronos il presidente dei senatori M5S Maurizio Buccarella.

IL COMMENTO DI BERLUSCONI – Nel primo pomeriggio arriva anche il commento di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia si dice “commosso” per l’assoluzione nel processo Ruby. L’ex premier, dopo aver ringraziato i propri cari, rivolge un pensiero anche “ai tanti, tantissimi amici, collaboratori, sostenitori, e soprattutto ai milioni di italiani che hanno continuato a credere nelle nostre battaglie politiche e a starmi vicino nonostante tutti i tentativi di infangare il mio nome e la mia onorabilità”. “È grazie a loro – spiega- che ho potuto resistere, sul piano umano e sul piano politico”. “Da oggi – aggiunge – possiamo andare avanti con più serenità. Il percorso politico di Forza Italia non cambia. Credo che questo sia nell’interesse dell’Italia, della democrazia, della libertà”. Infine una carezza ai magistrati italiani: “Un pensiero di rispetto va poi alla Magistratura, che ha dato oggi una conferma di quello che ho sempre asserito: ovvero che la grande maggioranza dei magistrati italiani fa il proprio lavoro silenziosamente, con equilibrio e rigore ammirevoli”. Anche la compagna di Berlusconi, Francesca Pascale, ha manifestato tutta la sua gioia: “È il giorno più bello della mia vita, ho pianto come una bambina. Giustizia è fatta”.

 

ruby tribunale di milano

Nell’ultima udienza, lo scorso 11 luglio, il sostituto procuratore, Piero De Petris, aveva chiesto la conferma della condanna in primo grado a 7 anni per il leader di Forza Italia. “Non c’è ragione alcuna per concedere all’ex premier le attenuanti generiche, sia per i fatti di reato contestati, sia per il complessivo comportamento tenuto dall’imputato”, aveva precisato De Petris formulando la richiesta di condanna.

Il processo in primo grado si era concluso il 24 giugno 2013. Il collegio giudicante, tutto al femminile, composto dai giudici Orsola De Cristofaro, Carmela D’Elia e dal presidente Giulia Turri, aveva accolto le tesi dell’accusa, andando anche oltre le richieste dei pubblici ministeri, Ilda Boccassini e Antonio Sangermano, che avevano chiesto 6 anni di carcere per Berlusconi.  7 anni di reclusione (1 per prostituzione minorile e 6 per concussione), interdizione perpetua dai pubblici uffici e il pagamento delle spese processuali la pena inflitta all’ex premier. 

Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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